Richiesta del “Frente Amplio”: presidenziali a gennaio 2019

Juan Requesens confirmò que el Frente Amplio Libre seguirá efectuando las asambleas ciudadanas en los diversos estados del país
Juan Requesens confirmò que el Frente Amplio Libre seguirá efectuando las asambleas ciudadanas en los diversos estados del país

CARACAS – Il Fronte Ampio Venezuela Libera è un nuovo tentativo per affrontare una situazione sociopolitica che sembra non avere alcun sbocco che non sia quello che detta il governo. Il raggruppamento vede insieme rappresentati della società civile, i sindacati, le associazioni di professionisti, le chiese, le ONG e i partiti politici di opposizione. Tutti assieme per difendere la democrazia.

Il fronte non sostituisce il MUD

È stato istituito  in Chacao, non rimpiazza il MUD e vuole essere presente in tutto il territorio nazionale. Il suo primo appello rivolto ai cittadini è quello di non riconoscere i risultati elettorali del 20 maggio. Ma invita ad appoggiare attività per richiedere il sostegno e l’aiuto internazionale.

Una è quella di presentarsi alla sede dell’ONU il 12 marzo per esigere elezioni libere e trasparenti. Ma c’è anche in agenda una manifestazione mondiale per il 17 marzo. Non manca il disconoscimento della ANC e il riconoscimento della AN come unica Assemblea legittima. Infine il Fronte propone indire elezioni per gennaio del 2019.

In molti presenti alla creazione del Fronte

L’evento che ha accompagnato il nuovo raggruppamento ha visto riuniti i volti più significativi di molti ambiti del paese. Oppositori ed ex filogovernativi assieme.

Difatti, è iniziato con l’intervento della ex ombudsman Gabriela Ramirez, da tempo allontanatasi dal governo e ora in rappresentazione del “chavismo democratico.”La Ramirez ha detto di condividere un minimo di idee che la accomunano con il  Fronte Ampio. Ad esempio, non è d’accordo con il tesseramento che discrimina la popolazione tra chi può ricevere aiuto dal governo e chi invece viene escluso.

Ramón Guillermo Aveledo, ex segretario Esecutivo de la MUD, ha parlato per i partiti politici che sostengono pienamente l’idea di raggiungere un cambiamento.

Mentre il presidente dell’AN, Omar Barboza, ha difeso la legittimità dell’AN. Affermazione sostenuta a piena voce dal presidente della Apucv, Victor Marquez.

Presenti erano anche altri deputati dell’AN, di Primero Justicia, del Movimento Progressista Venezuela, di Bandiera Rossa e LCR. Gli ex governatori Henrique Capriles e Liborio Guarulla hanno accompagnato l’iniziativa.

Le università, la Chiesa, l’Industria, Codevida tutti a favore dell’unità

Il gesuita José Virtuoso, Rettore della UCAB ha portato il saluto del presidente della CEV venezuelana, Monsignore José Luis Azuaje, chiarendo che l’obiettivo è quello di avere piene garanzie elettorali per indire elezioni.  Virtuoso si è riferito al Fronte Ampio definendolo come il punto di partenza di un gran movimento nazionale che dovrà crescere in tutto il paese. Ma ha ricordato che l’astensionismo elettorale non è la via da seguire.

E il pastore Angel Molina ha affermato che lottano per un paese “dove pensare distinto sia una opportunità per dibattere e non per essere puniti.”

Ricardo Cusano, vicepresidente diFedecámaras, quarantenne commosso, ha ricordato che la sua speranza è quella di vedere un sistema politico che dia opportunità di crescita a tutti i venezuelani, progresso e stabilitàeconomica, senza egoismi.

Finalmente ha preso la parola pure Francisco Valencia, rappresentate di Codevida, con una chiara accusa contro il governo che lo considera responsabile delle morti dei malati cronici che avvengono per non disporre di medicine e farmaci

Le voci dei giovani

Non sono mancati i giovani questa volta. Alí Gómez, rappresentante del chavismo democratico ha mostrato il suo accordo con l’iniziativa, ribadendo che non si era fatto rivoluzionario per vedere la gente mangiare nella spazzatura.

E Jhonny Montoya, fratello di Juancho Montoya, assassinato a febbraio 2014, ha chiesto al Fronte che integri chi la pensa differente senza risentimento purché si raggiunga uno scopo comune. Con queste parole, Montoya si è riferito a Gabriela Ramirez che, secondo lui, non ha fatto niente per chiarire la morte di suo fratello quando era in carica come Ombudsman.

Sono seguiti anche interventi di altri giovani entusiasti dell’iniziativa e della opportunità che avevano di poter parlare dopo mesi di silenzio e repressione psicologica. Tra loro, Jhorman Ortiz, giovane della “Resistenza,”  Barbara Moncho dirigente della UCAB e Rafaela Requesens, presidente di FCU-UCV.

García Arocha: sosteniamo l’unità

Da parte sua, la rettrice della UCV Cecilia García Arocha ha sostenuto l’iniziativa in una intervista in Union Radio. La Arcoha  haaffermato che i venezuelani devono continuare a lavorare per l’unità con orizzonti ampli e credibili e con un progettocomune che li avvii verso un solo cammino, quello di un cambio di governo.

La rettrice ha fatto un appello a tutti i partiti politici perché raggiungano un accordo unico con un lider credibile: sostanzialmente è stata questa la richiesta ribadita nell’incontro Venezuela Unita, celebrato davanti una gremita Aula Magna nel campus universitario della UCV.

Riguardo l’osservazione internazionale dei comizi,  Arocha ha affermato che deve essere amplia e prendere in considerazione diversi settori.

Quindi, per avviarsi verso una soluzione alla crisi ci vogliono idee chiare ma anche tanta unità, quella che ancora manca. Il  fine del Fronte Ampio si profila come un nuovo sforzo per  risvegliare la coscienza  democratica del cittadino, ormai occupato soltanto a sopravvivere.

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