L’Europa e la Cina insorgono contro i dazi di Trump

Porte aperte al dialogo ma pronte contromisure e ricorso al Wto

BRUXELLES. – L’Unione europea e la Cina insorgono contro i dazi Usa. La decisione di Donald Trump di far scattare tra 15 giorni tariffe doganali aggiuntive sulle importazioni di acciaio e alluminio ha provocato una levata di scudi in tutte le cancelliere. L’Ue si è detta pronta ad adottare contromisure ed a ricorre al Wto, pur lasciando aperta la porta al negoziato. Ed anche la Cina è determinata a difendere i suoi interessi.

“I dazi non sono la via da seguire”, ha detto il premier Paolo Gentiloni in una telefonata con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, sottolineando quanto sia “importante proseguire nel dialogo” con gli Stati Uniti. “Nel prossimo Consiglio Europeo – ha aggiunto Gentiloni riferendosi all’appuntamento fissato per il 22 e 23 marzo a Bruxelles – valuteremo una posizione da assumere in comune”.

Per il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, se sarà necessario “l’Europa è pronta portare gli Usa al Wto”. E guai se Washington cercherà di dividere l’Unione attraverso trattamenti diversificati, cosa in cui spera invece Londra. “Ci aspettiamo che l’Unione sia trattata come un blocco unico, non possiamo accettare che sia divisa in categorie differenti”, ha sottolineato Katainen, ricordando che l’Ue ha regole rigide sugli aiuti di Stato che dovrebbero “rassicurare” gli Usa sul fatto che l’industria non riceve sussidi.

La speranza, per la commissaria al commercio Cecilia Malmstroem, è che l’Ue “sia esclusa” dall’applicazione dei dazi in virtù dell’amicizia e dell’alleanza storica con Washington, così come Canada, Messico e Australia. Bruxelles è decisa a sfruttare il tempo rimasto per negoziare con gli Usa, ma se la questione non si dovesse risolvere ha già messo nel mirino una lista di prodotti americani che potrebbero essere colpiti dalle contromisure europee. Che avrebbero un valore complessivo pari a 2,8 miliardi di euro, tanto quanto vengono valutati i preannunciati dazi Usa al 25% e 10% eventualmente applicati sull’acciaio e sull’alluminio europeo.

Anche le reazioni di Berlino e Parigi non si sono fatte attendere. Definendo i dazi “svantaggiosi per tutti”, la cancelliera Angela Merkel ha però evitato un “linguaggio marziale” sulla paventata guerra commerciale chiedendo che si curi il “canale del dialogo”. Dalla Francia è partita la richiesta di una risposta “collettiva a livello europeo”, mentre il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron ha chiamato direttamente Trump per esprimergli tutta la sua “preoccupazione”.

Il ministro del Commercio Internazionale britannico, Liam Fox, ha invece annunciato una sua missione a Washington la settimana entrante, spiegando che il Regno Unito cercherà di ottenere l’esenzione dagli annunciati dazi Usa offerta dal presidente Trump ai Paesi più “amici”.

Preoccupatissima anche la Confindustria tedesca, che ha definito la decisione di Trump “un affronto”, mentre l’associazione degli industriali europei ha chiesto alla Ue una risposta “equilibrata ed in linea con le regole del Wto”. Domani comunque sarà ancora tempo di dialogo. A Bruxelles si terrà un incontro trilaterale sul mercato dell’acciaio tra Ue, Usa e Giappone che darà a Malmstroem l’occasione di confrontarsi con il rappresentante Usa per il commercio Robert Lighthizer.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)