In Alto Adige primo test riuscito di intesa M5S-Lega

Bolzano: palazzo Widmann

BOLZANO. – Niente fiori d’arancio – almeno per il momento – per i Cinque stelle, che restano in attesa di un partner con cui convolare al Colle. Ma una loro convivenza con la Lega e il centrodestra, che in queste ore viene discussa a Roma, funziona da quasi tre anni a Laives. Il piccolo Comune altoatesino dal 2015 è infatti governato da una Giunta formata da centrodestra, M5S e Svp. Laives da sempre è un piccolo laboratorio di integrazione, anche linguistica.

Il paese della Bassa Atesina, alle porte di Bolzano, è appunto uno dei pochi a maggioranza italiana: due terzi dei 18.000 abitanti sono di madrelingua italiana e meno di un terzo di madrelingua tedesca. Qui vanno d’accordo anche la Lega e il M5s che sostengono il sindaco Christian Bianchi, che nel 2015 ha battuto al ballottaggio la sindaca uscente e all’ epoca segretaria del Pd altoatesino, Liliana Di Fede.

Il primo cittadino non ha però siglato un accordo di coalizione, ma ha accolto un elenco programmatico di 25 punti della Svp e uno di 14 punti dei Cinque stelle. Non un matrimonio vero e proprio, ma una coppia di fatto, appunto, che però non conosce momenti di crisi, anche grazie a un avanzo di bilancio “che ovviamente facilita il lavoro della Giunta”, come ammette il vicesindaco Svp Giovanni Seppi.

“Abbiamo trovato un’intesa anche su una tematica complessa come quella dei migranti. Oggi ospitiamo una sessantina di persone, che in gran parte hanno anche un lavoro”, racconta l’esponente del partito di raccolta dei sudtirolesi.

Il leader M5S in Alto Adige, il consigliere provinciale Paul Koellensperger mette però in chiaro, come anche Seppi, che “il modello Laives è difficilmente trasferibile a livello provinciale e tantomeno a livello nazionale. In un piccolo Comune i rapporti interpersonali contano più delle ideologie”.

“Una cosa – dice – è la costruzione di una pista ciclabile oppure la ristrutturazione di una scuola, un’altra la flat tax e il welfare. Forse, prima di tutto, si dovrebbe cercare una convergenza su singoli punti”, conclude Koellensperger.