Hawking, l’accademia Gb s’inchina a ‘”grande mente”

Professor Stephen Hawking .. (Anthony Devlin/PA via AP)

LONDRA. – Un gigante della scienza, seppure prigioniero per decenni di un corpo prostrato dalla malattia, ma anche un uomo di grande coraggio, capace di coltivare rapporti umani indimenticabili e sorretto dal più classico ‘sens of humor’ britannico. Così il mondo scientifico anglosassone ricorda Stephen Hawking, celebrità accademica di Cambridge e astrofisico di levatura mondiale in grado di segnare un’epoca con i suoi studi sui buchi neri e non solo, morto a 76 anni.

James Hartle, coautore con lui del modello Hartle-Hawking sull’origine dell’universo, s’inchina a un collega e a un amico il cui esempio, dice alla Bbc, “ha ispirato moltissime persone”. “Ciò che aveva di unico – aggiunge – era la sua meravigliosa capacità di guardare attraverso tutto il disordine della fisica per scorgere i punti essenziali: cosa che naturalmente rappresentava una grande spinta per andare avanti”.

Il profilo umano di Hawking risalta poi nelle parole di Malcolm Longair, collega e coetaneo che fu suo compagno di corso durante il Phd, quando entrambi avevano 22-23 anni, e poi fu professore a Edimburgo prima di tornare a sua volta a Cambridge e diventare direttore del Cavendish Laboratory. “Siamo stati amici per più di mezzo secolo”, sottolinea Longair, rammentando i tanti ‘club lunch’ accademici da lui organizzati fin dagli anni ’70 a cui Hawking riusciva a non mancare a dispetto della malattia.

“All’epoca era difficile capirsi perché non disponeva ancora del sistema computerizzato per comunicare, non era facile avere una conversazione con lui, richiedeva molto tempo, eppure lui fu sempre pronto a mettersi in gioco”, rievoca. Non senza evidenziare “lo straordinario coraggio” di uomo e di studioso, il suo contributo scientifico “assolutamente superbo” e il costante “senso dell’umorismo”.

I suoi studi sui buchi neri, conclude poi Longair, “sono stati sbalorditivamente brillanti”. “Ci sono molti buoni fisici teorici che hanno dati importanti contributi, ma non molti grandi”, fa eco il professor Brian Cox, accademico e divulgatore, dicendosi convinto che i lavori di Hawking sulle radiazioni e sui buchi neri resteranno un caposaldo nella storia della scienza “nei secoli”.

Mayim Bialik, neuroscienziata e attrice apparsa con Stephen Hawking nella sitcom americana ‘The Big Bang Theory, scrive che “abbiamo perso il più grande fisico della nostra era. #StephenHawking è ora libero dalle costrizioni fisiche di questa condizione terrestre… e si eleva sopra di noi nella meraviglia del tutto”.