Allarme del Nyt: “Centrali elettriche e nucleari nel mirino di Mosca”

Centrali elettriche e nucleari in mirino di Mosca"

WASHINGTON. – La Russia potrebbe sabotare centrali nucleari, impianti idrici ed elettrici negli Usa e in Europa, grazie alle interferenze nella ‘stanza dei bottoni’ effettuate attraverso cyber attacchi mirati. E’ l’accusa che per la prima volta l’amministrazione Trump lancia contro Mosca, presentando in un rapporto del Dipartimento per la Sicurezza interna una serie di prove. Prove secondo cui hacker manovrati dalla Russia sono stati di fatto per mesi con ‘il dito sul pulsante’ e potenzialmente in grado di mandare in tilt interi sistemi cruciali per le infrastrutture sia americane sia europee.

A lanciare l’allarme è il New York Times fornendo i dettagli del rapporto, le cui conclusioni dimostrano come Mosca abbia orchestrato cyber attacchi ai danni di impianti nucleari, sistemi idrici ed elettrici sulle due sponde dell’Atlantico con l’obiettivo di poter sabotare o bloccare le centrali all’occorrenza, senza però arrivare per il momento a una manomissione vera e propria.

Fonti dell’amministrazione Usa e aziende private di sicurezza ritengono che i cyber attacchi – comunque portati a termine a livello di intromissione – sarebbero stati un messaggio da parte di Mosca per segnalare la capacità di bloccare strutture cruciali in caso di conflitto.

Gli attacchi avrebbero subito un’accelerazione alla fine del 2015, nello stesso periodo in cui erano in corso le interferenze russe sulle elezioni negli Usa. E nella primavera del 2017, quando il presidente Trump era già insediato alla Casa Bianca, gli hacker erano già riusciti a pregiudicare alcuni operatori in Nord America e in Europa. Nei mesi successivi, stando al rapporto diffuso dal dipartimento americano per la sicurezza interna, hacker russi riuscirono a raggiungere macchine con accesso a sistemi di controllo cruciali presso centrali che non sono state identificate.

Il documento precisa che gli hacker non si sono comunque mai spinti fino a sabotare o far crollare i sistemi informatici che controllano l’operatività degli impianti. Ma le prove raccolte destano allarme. E’ infatti la prima volta che l’amministrazione Usa cita ufficialmente la Russia quale ‘mandante’ di tali attacchi. Le agenzie di intelligence americane sono state a conoscenza degli attacchi per l’ultimo anno e mezzo e sia il dipartimento per la sicurezza interna sia l’Fbi avevano diramato l’allarme a partire dallo scorso giugno presso le società che gestiscono le reti interessate.

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