Spia russa, Gentiloni sostiene May: “Mosca spieghi”

ROMA. – La richiesta britannica di risposte “chiare ed esaurienti” dalla Russia circa il suo ruolo nel “gravissimo episodio” dell’attentato con un letale agente nervino che ha ridotto in fin di vita l’ex spia russa Sergei Skripal e la figlia a Salisbury, è “pienamente legittima”. E’ la posizione che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha espresso a Theresa May.

Gentiloni ha telefonato a May a due giorni dalla decisione di Downing Street di espellere dal Regno Unito 23 diplomatici russi dopo che il Cremlino aveva fatto scadere l’ultimatum britannico senza dare le spiegazioni richieste sulla vicenda, che rappresenta il punto più basso nelle relazioni bilaterali tra Londra e Mosca.

Nella telefonata, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, Gentiloni ha confermato la “condanna del gravissimo atto di Salisbury, la piena solidarietà italiana alle autorità britanniche nella fiducia che sapranno individuare e punire i colpevoli di un atto nel quale si è fatto addirittura uso di armi chimiche”.

I due premier, infine, hanno convenuto sulla importanza che su questa vicenda “si manifesti solidarietà sia in sede Nato sia in sede europea”, anche in vista del Consiglio Europeo di giovedì prossimo. In una nota, Downing Street aggiunge che i due leader “hanno concordato sulla necessità di mantenere la pressione sulla Russia”.

L”affaire Skripal’, riporta la politica estera fra i ‘temi caldi’ della politica italiana attualmente molto presa dalle sue urgenti questioni interne. Bruxelles e le cancellerie dei Paesi alleati seguono con attenzione le mosse dei partiti; soprattutto quelle di Lega e M5S, considerati – se non addirittura “filo-russi” – quantomeno non ostili nei confronti di Mosca e motori di critiche ed insofferenze verso l’Ue e le sue Istituzioni.

In un recente incontro con la stampa estera Matteo Salvini, che come Silvio Berlusconi non ha mai digerito le sanzioni varate dopo l’annessione della Crimea e non ha mai fatto mancare parole di apprezzamento per Vladimir Putin, aveva detto che “sarà interesse del governo italiano avere buoni rapporti con la Russia, e dell’Ue tornare ad averne su iniziativa del governo italiano. Non mettiamo in discussione la presenza dell’Italia nelle alleanze e nelle comunità internazionali, ma che il pericolo sia la Russia e non il terrorismo mi sembra fuori dal mondo”.

E il leader del Carroccio chiudeva, significativamente: “Non c’è Putin che mi telefona di notte, ma mi sembra controproducente litigare con un vicino di casa come la Russia”.

E anche il Movimento Cinque Stelle, che oggi pure modera la sua posizione rispetto a Bruxelles ed all’Euro, si è più volte espresso a favore della Russia. “Sulle sanzioni c’è la volontà di ridiscuterle: vediamo se sono uno strumento opportuno da utilizzare o meno”, disse dopo il voto Luigi Di Maio sottolineando che quello delle sanzioni a Mosca “è un problema legato a settori della nostra economia e ci lavoreremo nell’interesse degli italiani, non della Russia o degli Usa”.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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