Cumulo gratuito delle pensioni in stallo, lite Inps-Casse

Pensionato cerca informazioni in un ufficio Inps
Pensionato cerca informazioni in un ufficio Inps

ROMA. – Cumulo gratuito dei contributi in ‘freezer’ (dal primo gennaio 2017) e scintille fra Inps e Casse di previdenza sui costi delle pratiche di chi, effettuati i versamenti in più di una gestione, ha acquisito il diritto alla pensione. Ma non può (ancora) andarci.

A infiammare gli animi le spese amministrative per le domande che l’Istituto (prima con una ‘lettera aperta’ del presidente Tito Boeri inviata venerdì ai professionisti, poi, oggi con la dichiarazione del direttore generale Gabriella Di Michele, che ha incontrato una delegazione del Comitato per il cumulo gratuito) ribadisce spettino agli Enti coinvolti nella liquidazione, chiamati a “far la propria parte” nel pagamento degli oneri (65 euro a caso), in “misura proporzionale alle rispettive quote di pensione erogate”.

Dai vertici dell’Inps arriva pure l’invito ai lavoratori a “rivolgere un appello alle Casse di appartenenza, chiamandole alla responsabilità e alla ragionevolezza”, affinché si possa sbloccare la convenzione – cioè il documento presentato il mese scorso che regolerà lo strumento per riunire gratuitamente i contributi, sulla carta in vigore da circa 15 mesi, perché istituito con la precedente Legge di Bilancio – e consentire la pubblicazione della procedura online, “peraltro già pronta”, necessaria per completar le pratiche.

“Noi – sono le parole di Boeri – siamo pronti a firmare la convenzione con qualsiasi Cassa che voglia riconoscere il proprio contributo per i costi di gestione”.

La replica non si fa attendere: l’Adepp (l’Associazione che riunisce 19 Enti, cui sono iscritti 1,5 milioni di professionisti) fa sapere che sono state siglate le convenzioni sul cumulo gratuito e “inviate simultaneamente via Pec all’Inps, rimuovendo l’ultimo ostacolo formale al pagamento degli assegni a chi ha già fatto domanda”. E che, quindi, l’erogazione potrebbe partire. Nel contempo, sottolineando che le “pretese” di accollarsi le spese “non hanno fondamento”.

L’Associazione guidata da Alberto Oliveti indica che “lo Stato ha riconosciuto all’Inps un maggior finanziamento che, a regime, raggiungerà l’importo di 89 milioni di euro all’anno”. Niente ‘tassa Boeri’, dunque. Tuttavia, se l’Inps “ha così tanti problemi a gestire le pensioni in cumulo, le Casse – chiosa l’Adepp – si offrono volontarie per pagarle loro gratuitamente”.

Infine l’Inps ha ribattuto alla posizione delle casse, senza arretrare di un passo: ”sono stati utilizzati toni assolutamente inaccettabili nei confronti dell’Istituto e del presidente”. Ma soprattutto si parla di ”modifica ad arte” della convenzione che, non rispettando l’accordo non può essere valida. Così, essendo l’Inps un istituto pubblico, ‘non può pertanto mettere in pagamento alcuna prestazione in mancanza di una Convenzione, se esplicitamente prevista dalla legge, come in questo caso”.

(di Simona D’Alessio/ANSA)

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