Il carrello della spesa costa 96,5 salari minimi

Sono aumentati salute e istruzione. Ora ci vogliono quasi sei salari minimi e mezzo salari al giorno per vivere.
Sono aumentati salute e istruzione. Ora ci vogliono quasi sei salari minimi e mezzo salari al giorno per vivere.

Caracas. – L’andamento del carrello della spesa ha segnato una nuova impennata. Il Centro di Documentazione e Analisi della Federazione dei Maestri (CENDA) ha informato che la spesa mensile per una famiglia media è aumentata del 53,7%.

Il carrello della spesa è arrivato a costare 37.517.912,13 bolívares a febbraio il che significa un aumento di 13.115.145,03 bolívares con rispetto a gennaio 2018, quando costava 24.402.767,1 bolívares

La cifra di 37 milioni e mezzo di bolivares che è pari a 96,5 salari minimi (392.646 bolívares). E l’aumento inter annuale è peggio ancora. L’incremento è stato del 5.536% se si considera che una famiglia doveva spendere 665.682,12 a febbraio del 2017.

Tutti i prodotti hanno subito aumenti

L’incremento maggiore è toccato ai cereali e i prodotti derivati, aumentati del 141,3%. Controllando i tre più comuni, Il riso, la farina di mais e la pasta si osserva che il primo è aumentato del 270,4%, da 2 32.589,43 Bs a gennaio a 318.620,68 Bs a febbraio. Mentre la farina di granoturco del 94,1% da 46.250,00 a 89.772,72 bolívares il kilo, e la pasta del 226,4% da 65.703,12 a 214.444,44 il ½ kilo.

L’olio e i grassi alimentari sono aumentati 102,9% e la maionese 66,5%; da 104.453,70 a gennaio a 173.928,57 a febbraio.

Il caffè è aumentato del 69,6%, un prezzo pazzesco: un kilo è arrivato a costare 701.000 bolívares. Mentre il pesce è andato su del 63,1% e i latticini ed il latte del 54,4%. Le uova pure hanno subito una impennata. Il prezzo di un solo uovo è arrivato a più di 20.000 Bs; 30 uova costano 611.470 bolivares. Frutta e verdura su del 52,7%, la carne del 23,6%, e lo zucchero e il sale del 17,1%.

Scarsità

Il CENDA ha informato che la scarsità di certi prodotti continua, nonostante molti di questi prodotti abbiano subito forti aumenti da un mese all’altro. Dei 58 che formano parte del carrello della spesa, 19 scarseggiano, cioè il 32,75%. Tra i prodotti che non si trovano facilmente c’è il latte in polvere, il pollo, la carne rossa, il fegato, la margarina, lo zucchero, l’olio di mais, i piselli, i fagioli, le lenticchie, il riso, la farina, l’avena, il pane, la pasta e la farina di mais.

Altri prodotti per l’igiene personale continuano a trovarsi con alti e bassi. Tra questi il sapone, la carta da bagno ei pannolini. E mancano anche le medicine di uso comune come gli analgesici, gli sciroppi e antiinfluenzali e antibiotici. Ma questi sono solo esempi, perché nel settore della cura personale e della salute scarseggiano ben 53 prodotti.

I controlli non aiutano

Non ci sono pubblicazioni su prezzi “controllati, giusti o concordati” da parte degli enti predisposti per questo, perciò risulta difficile monitorare e paragonare i prezzi del mercato con quelli governativi. Quello che è palese, invece, è che i controlli non hanno frenato l’aumento dei prezzi.

Un pasto costa su per giù 82.000 bolivares

Il costo di un pasto veloce per un lavoratore si aggira intorno agli 82.000 Bs. Ma un buono pasto equivale soltanto a 18.300. Bs al giorno, 61 volte il valore di una “unità tributaria” che è di 300,00. E il lavoratore viene pagato 549.000 Bs mensili in buoni pasto. L’aumento decretato dall’esecutivo è già stato divorato dall’inflazione.

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