Spagna sostiene importanza del dialogo col Venezuela

Fernando García-Casas
Fernando García-Casas

MADRID.-Il governo spagnolo non vuole aggravare la già precaria situazione venezuelana. Questa sembrerebbe l’intenzione, almeno in parole, di Fernando García-Casas che auspica il dialogo. Lo spagnolo considera che il paese caraibico sta attraversando una situazione “infelice” e la sua democrazia deve essere aiutata.

Secondo il politico, il dialogo va mantenuto ed è per questo che la posizione della Spagna è stata quella di non inasprire di più le tensioni già esistenti, ma di agire in modo discreto edappoggiare le “modeste” sanzioni imposte della UE.

La Spagna auspica elezioni libere

Fernando García-Casas ha sottolineato l’importanza che riveste il fatto che il Venezuela abbia un CNE indipendente che accetti la partecipazione di tutti i partiti politici e di candidati come Leopoldo López ed Henrique Capriles.

Quindi, Il Segretario di Stato crede che la situazione diplomatica debba normalizzarsi tra i due paesi e confida che l’ambasciatore spagnolo possa rientrare a Caracas.

La Spagna sostiene relazioni cordiali con il resto dei paesi dell’ America Latina tranne che con il Venezuela per il recente impasse  che ha causato l’espulsione degli ambasciatori. Ma questo non è l’unico problema. Un altro, da non sottovalutare, è il continuo flusso di venezuelani che giungono nella nazione europea con l’intenzione di rimanerci.

Sommersa dalle richieste di asilo

Quindi, i venezuelani si aggiungono alle tante altre nazionalità che cercano un rifugio da nazioni sconvolte da guerre e crisi. La Spagna è la nazione europea che detiene il maggior numero di migranti venezuelani e molti di loro hanno richiesto asilo.

Difatti, gli spagnoli riportano che delle 31.120 richieste  ricevute nel 2017, 10.350 appartengono a cittadini venezuelani. Questa cifra è  il triplo del 2016. Seguono i siriani, i colombiani, gli ucraini, i palestinesi, gli algerini, i salvadoregni, gli honduregni e i marocchini.

Stando ai dati ricavati da EUROLAT, del totale delle richieste, 13.350 sono state accolte e due terzi sono state rifiutate. La maggior parte di quelle respinte provengono da cittadini ucraini (3.025%) ma seguono i venezuelani (1.530) e poi gli algerini (1.035).

Sebbene la Spagna sia la nazione cha ha avuto il più marcato incremento nelle richieste di asilo, rappresenta appena il 4% in Europa, se si pensa che la Germania ne ha avute 222.560, l’Italia 128.850 e la Francia 98.635.

Situazione precaria per molti

Il flusso di migranti e le richieste di asilo in Spagna comportano che “quasi 40.000 persone stiano vivendo nell’incertezza di non sapere se potranno rimanere in Spagna o dovranno tornare ai paesi dai quali sono provenuti” ha denunciato la Segretaria Generale di CEAR, Estrella Galán. Una situazione, quelle dei migranti vicino al “collasso” secondo la Galán.

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