Dazi: dall’elettronica alle scarpe, i beni cinesi nel mirino

NEW YORK. – Dai telefonini ai giocattoli, dalle scarpe all’abbigliamento, dai prodotti ittici al te’. Ma anche ombrelli, coltelli, ceramiche. Sono migliaia i prodotti che dovrebbero finire nel mirino delle nuove tariffe commerciali contro la Cina annunciate da Donald Trump. Di fatto delle sanzioni che dovrebbero riguardare ben cento categorie merceologiche.

Il presidente americano ha dato quindici giorni di tempo al rappresentante degli Stati Uniti per il commercio, Robert Lighthizer, per stilare una lista completa dei beni che saranno colpiti dalle misure restrittive sulle importazioni cinesi negli Usa.

Con l’obiettivo di punire Pechino sia per quelle che il tycoon considera pratiche commerciali scorrette sia per il furto di segreti tecnologici e commerciali che secondo Trump danneggia l’industria americana in termini di entrate e di posti di lavoro.

Ecco che allora sul banco degli imputati ci sono soprattutto l’elettronica e l’abbigliamento: nel primo settore la Cina esporta negli Usa prodotti per 262 miliardi di dollari l’anno; nel secondo per 41 miliardi (se parliamo di prodotti tessili lana, seta, cotone) e per 8 miliardi se si parla di prodotti in cuoio e in pelle.

Duro potrebbe essere il colpo anche sui beni della categoria dei prodotti vari, che oltre al mobilio e ai giocattoli comprendono anche attrezzature mediche, orologi, strumenti musicali. Infine nel mirino potrebbe esserci anche la categoria degli strumenti e attrezzature, che comprende anche coltelli e posate, e quelle dei prodotti chimici, della carta e del vetro.

“Ci sono alcuni prodotti tecnologici e di altro genere che sono sotto attacco. Ci difenderemo”, ha detto Lighthizer, il cui elenco da portare sulla scrivania dello Studio Ovale sarà lunghissimo.

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