Morto dopo Tso: psichiatra, non doveva essere caricato così

(ANSA) – TORINO, 23 MAR – “Dopo essere stato immobilizzato, Andrea Soldi fu sistemato prono sulla barella. Io ero sicuro che sull’ambulanza gli avrebbero fatto cambiare posizione perché non era quello il modo di caricare un paziente. Un conto è un tragitto di una decina di metri, un conto è un trasporto in ospedale. Gli ambulanzieri lo sanno”. E’ quanto ha detto oggi in tribunale Pier Carlo Della Porta, medico psichiatra, imputato insieme a tre agenti della polizia municipale per il caso del torinese – affetto da schizofrenia – morto nell’agosto del 2015 durante un Tso. Della Porta ha spiegato che fu il padre di Soldi a chiedergli che fosse ricoverato. “Il suo racconto – ha riferito – mi aveva allarmato. Conoscendo la situazione del paziente, avevo compreso che era in corso una esacerbazione acuta della patologia”. Andrea fu avvicinato dallo psichiatra, da un infermiere (non imputato) e dai tre vigili in un giardino pubblico. “Gli chiesi come stava – ha ancora detto Della Porta – e lui urlò ‘bene’. Era arrabbiatissimo. Aveva delle dispercezioni evidenti. Il quadro clinico era grave. Peggio di quello che mi aspettavo”. A bloccare Soldi furono gli agenti. “Mentre era sulla barella, fuori dall’ambulanza, gli misurammo la pressione: era 110. Niente di preoccupante. Io poi andai autonomamente al pronto soccorso. All’arrivo notai della concitazione: al triage vidi Andrea a terra, con attorno due o tre persone che facevano i movimenti tipici della rianimazione”. (ANSA).