Parlamento: Casellati e Fico eletti presidenti. Ora il governo

Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, rispettivamente presidenti del Senato e della Camera.

ROMA. – Stavolta nessuna sorpresa. Regge l’accordo M5s-centrodestra. Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico sono stati eletti presidenti del Senato e della Camera, rispettivamente al terzo e al quarto tentativo. La XVIII legislatura, dopo giorni (e notti) di strappi e liti tra i vincitori delle elezioni, rispetta la tabella di marcia.

Eletti i presidenti, si apre formalmente la crisi di governo. Nel tardo pomeriggio, le dimissioni di Paolo Gentiloni, che resterà in carica per gli affari correnti, segneranno l’entrata in scena ufficiale del Quirinale per la partita più difficile, quella per Palazzo Chigi.

Proprio a Sergio Mattarella, per un ‘riconoscente saluto’ la Casellati e quale ‘garante degli equilibri e dei valori della Costituzione’ Fico, si rivolgono infatti entrambi i neopresidenti nei loro discorsi di insediamento. A metà pomeriggio, sia l’una che l’altro saliranno separatamente al Quirinale per il primo incontro dopo l’elezione con il capo dello Stato.

A Palazzo Madama, 420 i voti per la Casellati. Avvocato matrimonialista, fedelissima di Berlusconi dalla prima ora, senatrice per cinque legislature dal 1994. E’ la prima donna presidente del Senato, la seconda carica dello Stato. La candidata di bandiera del Pd Valeria Fedeli ha incassato 54 voti, 14 le schede bianche, una nulla. Una sola preferenza a Romani, Zanda e Gasparri, 2 per Roberta Pinotti e la neosenatrice a vita Liliana Segre, 3 per Calderoli.

A Montecitorio, Fico è stato eletto con 422 voti: una sessantina in meno del previsto, all’inizio applausi solo dai banchi dei Cinquestelle. Giachetti, candidato del Pd, ha ottenuto 102 preferenze, Fraccaro 7, Brunetta 3. Cinque i voti dispersi, 60 le schede bianche, 21 le nulle.

Le prime parole di Fico dalla poltrona più alta di Montecitorio sono perchè il Parlamento ‘ritrovi la sua centralità’. ‘Un Parlamento centrale è un Parlamento in cui i cittadini possono fidarsi’, dice, anche ‘per dare nuovo valore all’idea stessa di Europa e delle sfide globali’. L’impegno è a mettere il taglio dei costi della politica ‘tra le priorità’ e ad essere ‘imparziale’: ‘Mi ispirerò a 3 principi: garantire un alto livello di discussione, rispettare tutte le componenti politiche, interpretare lo spirito di cambiamento chiesto dai cittadini’.

Dalla Casellati – che rivolge un caloroso saluto a Liliana Segre, da poco nominata senatrice a vita da Mattarella, e a Giorgio Napolitano che ha presieduto la prima seduta del Senato – l’orgoglio di essere la prima presidente donna: ‘Nessun traguardo ci è più precluso’, dice. Poi, un richiamo ‘all’unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e di indirizzi’, alla necessità di ‘rispetto reciproco tra le forze politiche nel solco delle regole comuni’, ai valori della Costituzione. L’invito al Senato, ‘rinnovato per due terzi’, è a ‘dare risposte serie e concrete’ a imprese e famiglia travolte dalla crisi economica degli ultimi 10 anni e a pensare anche al 27% degli italiani che non ha partecipato al voto.

L’elezione dei due presidenti ‘rispecchia il voto per il cambiamento’ del 4 marzo, secondo Danilo Toninelli, capogruppo del M5s al Senato, che ora si dice ‘ottimista’ per il negoziato sul governo. ‘Il governo? Ne riparleremo più avanti, ma ora si può ripartire dalla prima coalizione, che è quella del centrodestra’, dice Matteo Salvini che poi torna da Berlusconi a Palazzo Grazioli per ‘festeggiare l’unità della centrodestra’, fa sapere.

Quanto al Pd, ‘ha lavorato unito in aula attorno ai suoi candidati Giachetti e Fedeli in coerenza con quello che abbiamo detto subito dopo le elezioni. Saremo forza di minoranza e ci prepariamo per essere l’alternativa alla destra e ai Cinquestelle nel Paese’, dice il segretario reggente Maurizio Martina.

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