Costacurta traccia la strada azzurra: “Il 20 maggio nuovo ct”

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Alessandro Costacurta durante la conferenza stampa nella sede del CONI. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Ancora 57 giorni e si conoscerà il nome del nuovo ct della Nazionale italiana, che avrà il compito di chiudere un ciclo e aprirne uno tutto nuovo, magari meno avaro di soddisfazioni. Parola di Alessandro ‘Billy’ Costacurta, vicecommissario della Federcalcio, che, parlando il giorno dopo la sconfitta a Manchester nell’amichevole contro l’Argentina, è stato chiaro, indicando la strada da seguire nel futuro a breve termine.

L’ex milanista di lungo corso è stato addirittura preciso, annunciando la data della nomina del nuovo ct: “In Italia ci sono grandissimi tecnici, ma il 20 maggio conoscerete il nome di quello della Nazionale. Se c’è la possibilità di prendere uno più bravo di Di Biagio, lo prenderemo. Ma non è facile trovare qualcuno in grado di svolgere un lavoro perfetto. Bisogna vedere cosa c’è da fare per costruire una squadra in grado di qualificarsi per l’Europeo 2020 e non passare più questi momenti: è l’obiettivo del commissariamento”.

“Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Costacurta – abbiamo ascoltato e studiato, non è così facile intervenire sul calcio italiano, ma presto presenteremo il nostro programma: ci sono priorità, a cominciare dai giovani e dalle seconde squadre”.

Costacurta spiega che “ci si sta intestardendo sul nome del ct ma, se ieri sera avessimo avuto Guardiola o Mourinho, sarebbe cambiato qualcosa? Di Biagio è un tecnico federale, che conosce i giocatori: è migliorato anno dopo anno, è una risorsa per la Figc e non ci sono dubbi. E’ una risorsa molto importante, è bravo e non sono l’unico a pensarla così: Figc come al Coni. L’ho seguito da tempo, sarà una risorsa per il calcio italiano: o sarà lui il ct o potrebbe entrare nel nuovo staff tecnico”.

Costacurta ha poi analizzato lo 0-2 nell’Etihad stadium, contro un’Argentina largamente rimaneggiata, lasciando il ruolo di ex difensore e partendo al contrattacco. “Le critiche sono state severe, altre che ho letto erano più corrette, tuttavia credo che la partita sia stata all’altezza delle nostre aspettative. Anzi, per un attimo ho pensato che la potessimo pure vincere: nella ripresa la squadra ha cominciato a giocare come piace a me, almeno fino all’errore che ha portato al loro gol. Penso fosse impossibile psicologicamente affrontare meglio il primo tempo, dopo tutto quello che si è detto in questi mesi. E, tra l’altro, a parte un colpo di testa di Otamendi, nemmeno gli argentini sono stati pericolosi”.

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