Ue: “Rispettiamo l’Italia, ma sui conti scelte responsabili”

Pierre Moscovici e Pier Carlo Padoan (Ansa)

BRUXELLES. – Nessun intervento a gamba tesa in un momento così delicato. Solo un accalorato consiglio: “responsabilità”, verso il Paese e l’eurozona, affrontando i problemi endemici – debito elevato e produttività debole – nel “rispetto delle regole Ue”. E’ l’approccio ‘soft’ di Bruxelles alla luce degli ultimi sviluppi in Italia, dopo l’intesa tra M5S e Lega sulle presidenze di Camera e Senato che potrebbe aprire la strada a una coalizione di governo lungo questa linea.

Il contesto economico resta infatti positivo, con la fiducia dei consumatori in Italia a marzo a livelli record da gennaio 2016, anche se sul fronte delle imprese cominciano a vedersi le prime crepe, con un calo in tutti i settori tranne che nell’edilizia. “La Commissione Ue non vuole entrare nel processo democratico italiano o chiedere riforme che siano impopolari” ma, ha avvertito il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici davanti all’Europarlamento, “c’è una debolezza della produttività che l’Italia deve affrontare” e, “visto il livello di debito elevato, condurre politiche di bilancio responsabili”.

Anche perché il Paese, ha voluto ricordare il commissario, “è la terza economia europea”. Quindi – sottinteso – con un peso sistemico sull’intera eurozona. Bruxelles per ora vuole dare fiducia a Roma ed evitare messaggi allarmistici o invasivi.

“Restiamo estremamente calmi, prudenti e rispettosi del ritmo democratico italiano”, è il mantra di Moscovici, che ha rifiutato di speculare “sulle riforme di un futuro governo che non conosciamo ancora”, come quella sulle pensioni, e di “nutrire preoccupazioni polemiche” quando non sono nemmeno cominciate le discussioni per la formazione del nuovo governo.

Quel che non cambia, però, sono i paletti entro cui il nuovo esecutivo, qualunque esso sia, dovrà muoversi, a partire dalle prossime scadenze che vedono per metà aprile i dati Eurostat definitivi sui conti pubblici 2017, le previsioni economiche a inizio maggio, e poi le raccomandazioni più la nuova valutazione sul debito di Bruxelles sulla base delle cifre aggiornate.

La correzione dello 0,3% chiesta a novembre potrebbe rivelarsi inferiore se i dati di pil e deficit strutturale saranno migliori delle attese, e giocare a favore di chi riceverà il testimone del Def ‘tecnico’ a politiche invariate messo a punto dal ministro dell’economia uscente Pier Carlo Padoan.

La prova del fuoco sarà la finanziaria del nuovo governo, per il cui invio a Bruxelles non c’è una scadenza precisa. “Spetta al popolo italiano scegliere che riforme fare e tocca al governo portare avanti quelle che intende” ma, ha detto Moscovici, questo deve avvenire in modo “cosciente dei problemi” del Paese.

(di Lucia Sali/ANSA)

Lascia un commento