Goggia, Moioli e la Coppa del Mondo: lo sci azzurro festeggia

La Goggia al centro, a sinistra Federica Brignone sul secondo posto del podio, terza Nadia Fanchini.
La Goggia al centro, a sinistra Federica Brignone sul secondo posto del podio, terza Nadia Fanchini. (Archivio). EPA/CHRISTIAN BRUNA

MILANO. – Brillano le medaglie olimpiche, riflettendo la luce del sole sulle coppe del Mondo. È una giornata di festa questa che si vive in centro a Milano, durante il Media Day della Fisi. Sorridono gli atleti protagonisti di una stagione straordinaria, culminata con sei medaglie a PyeongChang, 10 Coppe del Mondo (siano essere di specialità o di generale), 151 podi e ben 61 vittorie nelle varie discipline. Un bilancio da record che soddisfa il presidente federale Roda:

”Negli ultimi anni abbiamo dato grande attenzione anche alle cosiddette discipline minori, segnale che questa federazione sta lavorando a 360 gradi. Adesso lavoriamo e puntiamo ancor di più sui giovani: guardo con ottimismo al prossimo quadriennio olimpico”.

Lo scorso si è chiuso con sei medaglie a PyeongChang, fiore all’occhiello della sua gestione: l’oro in discesa libera di Sofia Goggia (”mi piacerebbe bissarlo a Pechino 2022”), il bronzo in gigante di Federica Brignone (”ho ancora tantissimo da dare a questo sport”) per lo sci alpino; l’oro di Michela Moioli nello snowboardcross (”è stata una stagione perfetta”) e l’argento di Federico Pellegrino nella Sprint del fondo (”ma non parto battuto con Klaebo”).

Il doppio bronzo nel biathlon, nella staffetta mista (Vittozzi, Wierer, Hofer e Windisch) e nella sprint con il solo Dominik Windisch (”Invitiamo i bambini a praticare il biathlon, in Italia c’è il maggior numero di poligoni omologati”).

Risultati importanti che fanno seguito al ritorno in sicurezza della Fisi dal punto di vista finanziario. Meriti per cui Roda risponde a qualche critica, ritenuta ”strumentale” visto che il prossimo 22 aprile si svolgeranno le elezioni federali: ”Se sono costruttive non fanno male e rappresentano il processo democratico. Se le fanno a me non c’è nessun problema, ma se le fanno a qualche atleta allora potrebbe essere un po’ più grave”.

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