Mosca: “Caso Skripal provocazione, c’è mano servizi Gb”

La sede del Ministero degli Esteri russo, a Mosca. EPA/MAXIM SHIPENKOV

MOSCA. – Già se ne discuteva a mezza bocca, ma ora l’accusa è stata buttata giù nero su bianco. L’affare Skripal, per Mosca, è “una enorme provocazione politica” e vi sono gli estremi per vedere la ‘manina’ dei “servizi speciali britannici”. Ora sta a Londra provare il contrario. In caso contrario, la Russia considererà l’intera faccenda “un attentato alla vita di suoi concittadini”.

Lo scontro (verbale) continua, insomma. Il Cremlino ha detto che la risposta russa alle espulsioni di massa “arriverà a tempo debito” e che tutto sarà organizzato in modo da “rispettare gli interessi della Russia”. Non c’è fretta. La situazione d’altra parte è in continua evoluzione.

Lussemburgo e Malta hanno richiamato i propri ambasciatori mentre il Belgio si è accodato e ha deciso solo oggi di espellere un diplomatico russo. L’accenno agli interessi nazionali da parte del portavoce di Vladimir Putin è la chiave per interpretare le prossime mosse di Mosca.

Perché se è vero che il principio di reciprocità vorrebbe ‘occhio per occhio’, è pure vero le sfumature – soprattutto in diplomazia – contano moltissimo. Prendiamo la Germania. Berlino ha precisato che la Russia potrà sostituire i quattro diplomatici espulsi. Ed è chiaramente una posizione ben più blanda rispetto a una riduzione secca degli effettivi della missione russa.

Mosca farà lo stesso? E le altre nazioni europee seguiranno il metodo Merkel o terranno una linea più severa? Si vedrà. Peskov intanto si chiede – e dunque chiede – se i Paesi che hanno espresso solidarietà alla Gran Bretagna alla fine chiederanno di avere delle prove “affidabili” o si limiteranno all’atto di fede.

Ankara, membro Nato e quindi in teoria parte del club, ha intanto detto che non caccerà nessun diplomatico russo. La prossima settimana Vladimir Putin è d’altronde atteso in Turchia, dove poserà con Erdogan la prima pietra della prima centrale nucleare turca, la cui costruzione è affidata alla russa Rosatom. A Istanbul è inoltre previsto un summit dei leader del terzetto di Astana con il presidente iraniano Hassan Rohani.

Per ora dunque è solo rappresaglia di dichiarazioni. “Il comportamento delle autorità britanniche – tuona il ministero degli Esteri – suscita molte domande: grazie agli sforzi di Londra è in corso una campagna per imporre la totale presunzione di colpevolezza della Russia”.

L’obiettivo “evidente” è ostacolare la “cooperazione politico-diplomatica” per indagare l’incidente di Salisbury in modo “oggettivo e multilaterale”. Londra, stringi stringi, ha qualcosa da nascondere. Questa ormai è la linea di difesa della Russia. Che in aggiunta batte il ferro dove può: “La Gran Bretagna si rifiuta di permetterci di dare assistenza consolare alla cittadina russa Yulia Skripal, siamo molto preoccupati per le sue condizioni”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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