Sommossa in carcere: almeno 68 morti. S’indaga sulla tragedia

L’incidente è avvenuto dopo una sommossa dentro il Comando della Polizia di Carabobo in Valencia. È il secondo più grave incidente della storia carceraria del paese.
L’incidente è avvenuto dopo una sommossa dentro il Comando della Polizia di Carabobo in Valencia. È il secondo più grave incidente della storia carceraria del paese.

Caracas. – Si crede che almeno 68 siano le vittime dell’incendio sviluppatosi dentro il carcere della sede della polizia di Carabobo. L’incendio sarebbe successo in concomitanza con una sommossa tra carcerati. I detenuti avrebbero sequestrato un soldato vigilante ferendolo con un coltello e tenendolo in ostaggio.

Le richieste fatte dal capo della sommossa non sarebbero state ascoltate dalle autorità del carcere e per fare pressione, i detenuti avrebbero appiccato fuoco a dei materassi, provocando così l’incendio che si è esteso rapidamente.

All’inizio non è stato chiaro il fatto e le autorità hanno preferito non pronunciarsi sull’accaduto. Si è pensato persino che il numero di deceduti fosse arrivato a 78, poi smentito a 10 meno.

Dopo l’incidente di Sabaneta, questo è il secondo più grave accaduto in ambito carcerario. I pompieri hanno lavorato per evitare l’asfissia delle persone dentro il carcere. Ma l’incendio ha provocato molti feriti e la maggior parte dei morti è stata per asfissia.

L’opposizione addita Iris Varela

L’opposizione e le Ong non ha perso tempo per indicare come la gran responsabile della tragedia, alla ministra per il sistema carcerario, Iris Valera, agguerrita chavista. Ma non hanno risparmiato nemmeno il presidente Maduro e il governatore Lacava, per il prolungato silenzio prima di informare sulla tragedia.

Lacrimogeni per disperdere i famigliari

La polizia ha dovuto ricorrere all’uso di lacrimogeni per disperdere la folla disperata davanti al luogo della tragedia. Un gremito gruppo di persone aspettava di sapere che cosa era successo e se i loro cari si trovassero tra i deceduti o meno. Ovviamente, l’angoscia ha preso il sopravvento e si è innescata la protesta repressa dalla polizia.

“Non sappiamo nulla di nostro nipote” ha riferito alla BBC Maria Victoria Castillo, una delle tante voci che chiedevano informazione.

La polizia ha informato che al momento dell’incidente c’erano all’incirca 200 detenuti.

Rafael Lacava prova “grande costernazione”

Dopo otto ore di silenzio riguardo l’accaduto, il governatore chavista Rafael Lacava ha informato sulla tragedia, twittando di provare “grande costernazione” per quanto è successo e per le 68 vittime.

Ma, secondo il deputato di opposizione Juan Miguel Matheus, l’incendio avrebbe lasciato un saldo di 68 uomini e 10 donne morte. L’incendio è successo proprio il giorno in cui si permette la visita coniugale, quindi molte donne si trovavano in carcere s in visita.

Procura conferma il saldo di morti

E il Procuratore Tarek William Saab, ha confermato la cifra di 68 morti durante l’incendio e ha assicurato che si farà chiarezza sulla tragedia. A questo riguardo ha nominato quattro procuratori che si incaricheranno delle indagini. Secondo il procuratore ci sarebbero 66 uomini e almeno due donne.

I corpi delle vittime saranno devoluti ai famigliari dopo le autopsie.

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