Nuove convenzioni medici, più tutele a donne e giovani

ROMA. – Accessi più veloci alla professione per i giovani medici e maggiori tutele per le donne-medico in gravidanza, oltre che nuove misure per rendere più sicure le sedi delle guardie mediche dopo gli ultimi episodi di violenza che hanno visto coinvolte varie dottoresse.

Sono alcuni dei ‘fili rossi’ che accomunano diverse convenzioni e accordi di lavoro appena firmati nel mondo della Sanità, a partire dalla nuova convenzione dei medici di medicina generale, e l’Accordo collettivo per i medici pediatri. Dopo la sigla, lo scorso febbraio, del contratto del comparto Sanità – con un aumento medio di 85 euro al mese per 550.000 professionisti, dagli infermieri ai tecnici – il 2018 ha portato a una stretta anche per gli accordi di lavoro delle altre categorie del settore.

Adesso è stata la volta dei medici di famiglia: dopo 8 anni, infatti, è stata siglata la nuova convenzione tra la Struttura interregionale sanitari convenzionati (Sisac) ed i sindacati. L’accordo riguarda circa 64mila medici, dei quali 45mila sono medici di famiglia, e rappresenta, ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “un risultato importante che restituisce dignità a migliaia di professionisti e riconosce il ruolo centrale della medicina convenzionata”.

Tante le novità: sul fronte economico, la nuova convenzione porterà nella busta paga dei medici di base il recupero degli arretrati economici per tutte le voci relativi al periodo 2010-17 e pari ad un importo che varia dai 4mila ai 9mila euro. Le somme saranno versate in due tranche, a partire da maggio.

Ed ancora: si andrà verso una velocizzazione dell’accesso alla professione dei giovani medici, riconoscimento del ruolo centrale del medico di famiglia nella gestione del paziente cronico e quello attivo nelle vaccinazioni e partecipazione al governo delle liste d’attesa.

Ma importanti novità riguardano anche le donne-medico in gravidanza: l’astensione obbligatoria per maternità non determinerà più un ritardo nell’inserimento nella graduatoria. Più sicurezza, poi, nelle Guardie mediche, con “sedi idonee, munite ad esempio di telecamere o meccanismi di allarme personali da parte del medico, a garantire la sicurezza soprattutto delle colleghe”, spiega il segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Silvestro Scotti.

Anche il nuovo Accordo Collettivo Nazionale tra la Federazione Italiana Medici Pediatri e la Sisac prevede, oltre al recupero della vacatio contrattuale che si traduce per un medico con 1000 assistiti in circa 900 euro, anche un ingresso più facile dei giovani nel mondo del lavoro: un pediatra potrà infatti partecipare a un concorso appena finita la specializzazione e non dopo l’inserimento in una graduatoria.

Firmato pure il nuovo Accordo che disciplina i rapporti con gli specialisti ambulatoriali, veterinari ed altre professionalità sanitarie come biologi, psicologi e chimici. Resta invece al palo il contratto dei medici ospedalieri e dirigenti del Servizio sanitario nazionale: la trattativa si è di fatto bloccata dopo la bocciatura giunta oggi dalla Ragioneria dello Stato, che ha detto no alla richiesta dei sindacati di inserire nel nuovo contratto la voce dell’indennità dell’esclusività di rapporto nell’ambito della massa salariale dei medici.

L’appello è ora al governo che verrà, affinchè si occupi “urgentemente di un problema che si trascina da 10 anni e da cui dipende il destino stesso della sanità pubblica”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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