Elezioni: sfide di primavera in 797 Comuni, sette milioni al voto

ROMA. – Dopo le politiche del 4 marzo, sette milioni di italiani sono nuovamente chiamati al voto in primavera, questa volta per eleggere i sindaci in 797 comuni. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha firmato il decreto che fissa per domenica 10 giugno la data delle consultazioni nelle regioni a statuto ordinario, con eventuali ballottaggi da tenersi il 24 dello stesso mese. Calendario a parte per le regioni a statuto speciale. E si rinnovano anche i vertici di due Regioni: Friuli Venezia Giulia (dove si voterà il 29 aprile) e Molise (22 aprile).

Subito attesi alla controprova delle amministrative, dunque, i risultati usciti fuori dalle politiche. Sono 21 i capoluoghi di provincia chiamati al voto: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Udine, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Sul totale dei comuni se ne contano 114 con più di 15.000 abitanti e 683 con meno.

In Sicilia si andrà a votare nella stessa data del 10 giugno, mentre in Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige gli elettori interessati andranno in cabina rispettivamente il 29 aprile, il 20 maggio e il 27 maggio 2018. Oltre che nei Comuni, il 10 giugno si voterà anche in due Municipi di Roma commissariati dopo la crisi delle giunte M5s che li guidavano: il III (Montesacro, Talenti e Bufalotta) e l’VIII (Garbatella, Ostiense, Ardeatina).

A contendersi il posto di governatore in Friuli Venezia Giulia il 29 aprile, dopo la dem Deborah Serracchiani, saranno il leghista Massimiliano Fedriga, candidato del centrodestra, Sergio Bolzonella per il centrosinistra, Alessandro Fraleoni Morgera per il Movimento 5 Stelle e Sergio Cecotti del Patto per l’autonomia.

Alle ultime politiche la Lega è risultato il primo partito in Friuli, precedendo M5S, in forte ascesa e Pd. In Molise si contenderanno la poltrona di presidente della Regione il 22 aprile Carlo Veneziale (centrosinistra), Donato Toma (centrodestra) e Andrea Greco (M5S). Proprio i Cinquestelle hanno ottenuto il miglior risultato lo scorso 4 marzo (44,8%), seguito dal centrodestra (poco meno del 30%) e dal Pd che per le regionali ha ricucito i rapporti con Leu.

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