Datanálisis, leader emergenti subentrano a quelli dei partiti dello “status”

Cresce la simpatia per l'industriale Lorenzo Mendoza e la leader di "Vente Venezuela", Maria Corina Machado. In calo la leadership degli esponenti dei partiti dello "status". 

CARACAS – I leader espressione della societá, come ad esempio l’industriale Lorenzo Mendoza, o del mondo politico, ma critici nei confronti dei partiti dello “status”, é il caso di Maria Corina Machado, hanno scavalcato i politici tradizionali nelle preferenze degli elettori. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio dell’agenzia demoscopea Datanálisis

Realizzato dal 15 al 27 marzo e con un margine di errore del 3,70 per cento, il sondaggio di Datanálisis illustra l’evoluzione política del Paese che guarda con sempre piú crescente fiducia i probabili candidati “indipendenti”. In effetti, il 41,4 per cento dei venezuelani manifesta simpatia per gli esponenti di movimenti sociali o politici non legati ai partiti dello “status.

In una ipotetica primaria per eleggere il prossimo candidato dell’Opposizione, Lorenzo Mendoza otterrebbe l’11,9 per cento delle preferenze, seguito da Maria Corina Machado, con 6,5 per cento. Alle loro spalle, e a dovuta distanza, Henrique Capriles Radonski (3,4 per cento), Henry Ramos Allup (3,2 per cento), Leopoldo López (2,7 per cento), Antonio Ledezma (2 per cento). Il 24,6 per cento dell’elettorato consultato, invece, sarebbe orientato a non votare, il 21,6 per cento é indeciso e il 4,4 per cento non ha preferito non rispeondere.

Il sondaggio emerge un dato inquitante: esiste un báratro tra la clase política tradizionale e quella che oggi si propone, o é vista, come alternativa: Henri Falcón, Lorenzo Mendoza e Maria Corina Machado. Non solo. La maggioranza degli elettori sarebbe orientato a disertare i seggi elettorali. Solo il 33 per cento dei venezuelani consultati considera indispensabile esprimersi attraverso il voto. Infine, il 18,1 per cento degli elettori coincide con l’appello dei partiti del Tavolo dell’Unitá Democratica: votare é legittimare un sistema che non assicura la trasparenza del processo elettorale, non rispetta le libertá democratiche e non offre garanzie dell’imparzialitá dell’arbitro

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