A 14 anni rischia la vita per troppo alcol, casi in aumento

L'ombra di una persona bevendo da una bottiglia. Alcol
L'alcol è tra le principali cause di morte e malattie

ROMA. – Rischiare la vita a 14 anni per l’abuso di alcol. L’ultimo caso ha riguardato un ragazzino della provincia di Alessandria, portato in ospedale al limite del coma etilico dopo avere bevuto abbondanti quantità di rum durante una serata con gli amici. Prima di lui, lo scorso gennaio, un’altra quindicenne, a Roma, è stata ricoverata in gravi condizioni sempre dopo una ‘abbuffata’ di alcolici.

E non si tratta di casi isolati: il fenomeno, avvertono gli esperti, è infatti in preoccupante aumento. Nel caso del quattordicenne, a chiamare il 118 è stata la mamma. Le condizioni del ragazzo, riferiscono alla centrale operativa, “erano quasi al limite del coma etilico con un principio di ipotermia. Non sembra comunque in pericolo di vita”.

Ma l’abuso di alcol, nel caso di ragazzi giovani e adolescenti, può avere effetti devastanti portando a complicanze gravi e danni irreversibili fino, in alcuni casi, anche alla morte. L’alcol, spiega il gastroenterologo e direttore del Centro per i disturbi da uso di alcol del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, Giovanni Addolorato, “ha infatti un effetto tossico sugli organi, in particolare negli adolescenti: l’organismo dei giovani adolescenti, infatti, non ha ancora prodotto gli enzimi che permettono di metabolizzare e ‘digerire’ l’alcol e che si producono intorno ai 18 anni. Ecco perchè gli under-18 non potrebbero assolutamente consumare alcol, dal momento che vanno incontro ad effetti tossici maggiori rispetto agli adulti”.

Gli effetti tossici si manifestano innanzitutto sull’organo bersaglio che è il fegato ma il danno è per tutti gli organi, per l’apparato neurologico ed anche, per le donne, per l’apparato riproduttivo. Il rischio, dunque, è quello di complicanze molto gravi: un’intossicazione acuta, infatti, può determinare anche un’epatite acuta alcolica, che ha un tasso di mortalità fino al 70%, oppure può portare al coma alcolico che può anche essere mortale.

Il problema, chiarisce lo specialista, è che “la suscettibilità ai danni da alcol è individuale e, soprattutto nel caso dei giovani, non si può indicare una quantità di alcol ‘limite’ oltre la quale bere diventa pericoloso. Anche una piccola quantità di alcol, su alcuni soggetti potrebbe risultare pericolosa. Per questa ragione, il divieto di alcol per gli adolescenti deve essere totale”.

Ma se da un’intossicazione acuta ci si può rimettere, è però a quel punto fondamentale, avvertono gli esperti, che il giovane sia affidato a centri specializzati per un percorso di recupero. Che il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovanissimi sia in aumento, è evidente anche dal numero crescente di richieste di consulenza che arriva al Centro specializzato del Gemelli.

L’allarme è soprattutto per il fenomeno del binge-drinking, ovvero le ‘abbuffate’ di alcol con un consumo di 5 o più drink in breve tempo, persino nell’arco di 15 minuti: “Un nostro studio in via di pubblicazione sugli studenti delle scuole romane – sottolinea Addolorato – evidenzia come la percentuale di ragazzi che pratica il binge-drinking sia maggiore rispetto agli altri paesi europei. Ciò deve far scattare l’allarme rispetto ad un fenomeno che – conclude – si sta diffondendo a macchia d’olio tra gli adolescenti e che ha conseguenze gravissime”.

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