Nuovo orrore in Pakistan, bambina stuprata e uccisa

Tre mesi fa la tragedia della piccola Zainab sconvolse il Paese. EPA/RAHAT DAR

ROMA. – Il visetto sorridente e vispo di Zainab, orribilmente stuprata e uccisa tre mesi fa, campeggia ancora su migliaia di manifesti di protesta e il Pakistan si sveglia di fronte a un nuovo orrore: la morte dopo aver subito violenze terribili di una bambina di sette anni. Un episodio agghiacciante, ancora una volta nella provincia del Punjab, in un villaggio nel distretto di Fasalabad.

Della piccola vittima non si conosce il nome ma, purtroppo, si sa che è stata stuprata e strangolata fino a che non ha smesso di respirare. Il cadavere, ritrovato dalla polizia in un campo dopo che i genitori hanno lanciato l’allarme non vedendola rientrare a casa, era ricoperto di lividi. Non soddisfatto della violenza perpetrata il mostro, o i mostri, che ha ucciso la bambina le ha pure amputato un braccio.

Come era successo per Zainab, anche se in scala minore, il brutale assassinio ha suscitato la rabbia degli abitanti del villaggio che sono scesi in strada urlando contro la polizia accusata di non fare nulla per combattere il fenomeno. La violenza contro le donne, le più piccole in particolare, raggiunge picchi allarmanti in Pakistan.

E di fronte al dilagare della protesta e alla commozione suscitata a livello nazionale e e internazionale, a febbraio l’assassino di Zainab ha ricevuto una pena durissima, ‘esemplare’. Quattro condanne a morte decise da un tribunale speciale antiterrorismo di Lahore per punire Imran Ali, un ventiquattrenne vicino di casa di Zainab considerato un ‘serial killer’ di bambine. E’ sospettato infatti dello stupro e della morte di altre sette ragazze, tutte nell’ultimo anno.

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