Rifiuta lavanda dei piedi a migranti, fedeli contro il prete

ROMA. – Mentre papa Francesco ripeteva il rito della lavanda dei piedi ai detenuti del carcere romano di Regina Coeli, rinnovando il gesto di Gesù nell’Ultima cena verso i suoi discepoli, giovedì sera un frate si sarebbe rifiutato di lavare i piedi agli immigrati provenienti da una casa alloggio. L’episodio è accaduto nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Manduria nel tarantino.

Indignati, i fedeli hanno invaso i social raccontando la vicenda accendendo la curiosità di chi non era a conoscenza dell’accaduto: “Vergognosamente stasera il razzismo è salito sull’altare”, ha scritto per primo uno di coloro che erano alla messa, non prima di aver presentato le sue rimostranze in chiesa.

In molti gli hanno risposto, o hanno scritto a loro volta un post, in un crescendo di rabbia e di richiesta di intervento da parte delle autorità ecclesiastiche: “Per fortuna nella Chiesa ci sono persone che combattono il razzismo, compreso il Santo Padre – ha commentato un altro utente sul social – Chi non segue i valori della solidarietà andrebbe, quanto meno, richiamato dalle autorità cattoliche”.

“Un gesto ingiusto e discriminatorio”, gli ha fatto eco un altro.

Alla Diocesi di Oria, sotto la quale ricade Manduria, sembra che non ne sappiano nulla: per il momento si sono detti “all’oscuro di tutto” e hanno specificato che gli officianti non erano diocesani ma “religiosi appartenenti all’ente ecclesiastico dei Servi di Maria”, frati quindi, come a giustificarsi, poiché tutto il personale religioso di Manduria era impegnato nei riti del venerdì di Pasqua.

Imbarazzato l’amministratore parrocchiale della chiesa, don Dario De Stefano, che era assente alla funzione. A chi ha cercato di contattarlo, ha preferito non dare risposte. A trarre le conclusioni di questa brutta pagina per la chiesa di San Michele Arcangelo, un altro utente social: “Abbiamo raggiunto il fondo”.

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