Giù disoccupati e più posti fissi. Sale il reddito delle famiglie

Istat, in calo la disoccupazione anche tra i giovani
Lavoro

ROMA. – La disoccupazione torna a scendere, fermandosi al 10,9%, mentre, dopo dieci cali di fila, riprende a salire il numero dei posti fissi. Si presenta così il mercato del lavoro a febbraio, secondo la fotografia dell’Istat. L’ufficio di statistica ha chiuso anche i conti sui bilanci 2017 delle famiglie. Il reddito sale ai massimi da sei anni e lo stesso vale per i consumi, in crescita a scapito dei risparmi. Di sicuro, dopo un gennaio difficile, la situazione sul fronte lavoro fa emergere dei miglioramenti.

Innanzitutto aumenta chi un posto ce l’ha: 19 mila in trenta giorni e oltre centomila su base annua. Stavolta il merito del rialzo mensile non va ai dipendenti a termine ma a quelli con contratto a tempo indeterminato (+54mila). E’ tuttavia ancora presto per riscontrare un effetto diretto dei nuovi sgravi contributivi per gli under35, visto che per quella classe si registra un calo (ma al Sud il limite d’età non c’è).

In effetti per i più giovani a febbraio il vento ha soffiato contro: il tasso dei senza lavoro under25 riprende quota (32,8%) e in Ue fanno peggio solo Grecia e Spagna, con cui ormai siamo quasi al testa a testa. D’altra parte lo stesso posizionamento riguarda la disoccupazione generale, nonostante sia scesa riportandosi ai minimi dal 2012. Fa poi riflettere l’aumento degli inattivi, coloro che non cercano né hanno un’occupazione.

Probabilmente c’è tra loro qualche rinunciatario, che dopo avere tentato di agguantare un impiego ha deciso di smettere. Non a caso i disoccupati, ovvero coloro che sono a caccia di un posto, calano in modo deciso (-49mila) e più di quanto aumentino quelli con un lavoro. Ancora più positivo il confronto annuo, miglioramenti che toccano anche le tasche degli italiani.

Nel 2017 i redditi delle famiglie sono saliti dell’1,7% e anche il potere d’acquisto, scontando l’effetto prezzi, risulta positivo seppure in frenata. Intanto non si ferma la corsa dei consumi (+2,5%) che vanno ad erodere la quota di guadagni accantonata. La propensione al risparmio però ha rialzato la testa nell’ultima parte dell’anno, segnale che forse ora si è più interessati, o semplicemente si ha la possibilità, di mettere da parte qualcosa.

“Lasciamo la guida del Paese in condizioni decisamente migliori di quelle che abbiamo trovato”, scrive su Facebook la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. L’Italia per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sta proseguendo “il percorso di stabilizzazione”.

Non ne è convinta la Cgil, che fa notare come l’occupazione sia “spesso precaria”, visto che il numero dei dipendenti a termine sfiora i tre milioni, registrando un nuovo record. Sulla stessa linea la leader della Cisl, Annamaria Furlan: “tanti, troppi disoccupati soprattutto giovani uomini e giovani donne”. E ciò nonostante il tasso di occupazione femminile resti ai massimi da sempre.

Di “andamento contraddittorio” parla il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Confcommercio, invece, lamenta il crollo dell’occupazione indipendente, ormai ai minimi storici.

(di Marianna Berti/ANSA)

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