Privacy: Garante a Vodafone, stop a telemarketing

ROMA. – Due milioni di telefonate e 22 milioni di sms. Una valanga di messaggi promozionali inviati nell’interesse di Vodafone senza un valido consenso degli interessati. Il Garante della Privacy, dopo innumerevoli segnalazioni ricevute da persone che lamentavano la continua ricezione di offerte commerciali indesiderate e al termine di un’indagine, ha deciso di intervenire per mettere un freno all’attività di telemarketing effettuata per conto della compagnia telefonica.

A seguito della decisione dell’Autorità, Vodafone non potrà più inviare sms o effettuare chiamate per finalità di marketing a chi non abbia manifestato uno specifico consenso o abbia chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali. La società dovrà inoltre ridefinire le proprie procedure interne nella gestione dei dati utilizzati per le campagne promozionali.

Vodafone, da parte sua, precisa che, “a seguito delle verifiche ispettive relative alle condotte realizzate nel periodo gennaio 2016-giugno 2017”, sono già state messe in atto, a partire dall’estate 2017, “misure volte ad evitare contatti indesiderati nei confronti della clientela”.

L’azienda sottolinea inoltre di essere “attualmente impegnata in un articolato programma di adeguamento alla nuova normativa europea” e “intende garantire una piena conformità alle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali”.

Grazie alle verifiche ispettive e alla documentazione richiesta alla società, l’Autorità ha accertato che, nel corso dei 18 mesi presi in considerazione per l’indagine, sono state effettuate nell’interesse di Vodafone fino a 2 milioni di telefonate promozionali e inviati circa 22 milioni di sms senza un valido consenso degli interessati. Le anomalie e i trattamenti illeciti rilevati riguardano sia clienti attuali, sia quelli potenziali, sia quanti avevano cambiato compagnia.

Le offerte venivano rivolte ad utenti che non avevano fornito il consenso al trattamento dei propri dati personali per finalità di marketing, ma anche a coloro che avevano espressamente chiesto di non essere più disturbati o di veder cancellati i propri contatti dai database di Vodafone e dei call center coinvolti.

Anche quando una persona esprimeva con chiarezza un preciso diniego a ricevere promozioni – volontà di cui gli operatori tenevano traccia con la frase “non chiamare mai più” – la compagnia telefonica considerava la richiesta solo come una mera sospensione del consenso, procedendo a ricontattare l’utente in successive campagne promozionali.

Sono stati rilevati, inoltre, vari profili di inidoneità anche rispetto alle informative fornite agli interessati. Vodafone, oltre a interrompere il trattamento per finalità di marketing dei dati personali in assenza del consenso espresso degli utenti da contattare, dovrà inoltre procedere a una verifica puntuale, in tutte le sedi (rete commerciale e piattaforme web), delle modalità con cui acquisisce il consenso dagli interessati. Il Garante contesterà ora, con un autonomo procedimento, le sanzioni previste per le violazioni accerta te.

(di Michele Cassano/ANSA)

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