Calcio: addio Ray Wilkins, centrocampista gentleman

Il centrocampista tedesco dell'Inter, Karl-Heinz Rummenigge (C), contrastato dai giocatori del Milan Ray Wilkins (S) e Filippo Galli durante il derby del 17 marzo 1985 a Milano. ANSA/ARCHIVIO

LONDRA. – Uno dei migliori centrocampisti della sua generazione, ma soprattutto “un vero gentleman”: così amici, ex compagni di squadra e i club della sua carriera hanno ricordato Ray Wilkins, morto all’età di 61 anni. Ricoverato da diversi giorni in seguito ad un attacco cardiaco, l’ex centrocampista di Manchester United e Chelsea non si è mai svegliato dal coma in cui era caduto, spegnendosi al St George’s Hospital di Tooting, quartiere a sud-ovest della capitale.

Nel suo passato da calciatore, anche tre stagioni nel Milan (dal 1984 al 1987) che lo ha salutato con un tweet: “Ciao Ray, ci mancherai: questa sera lotteremo su ogni pallone come avresti fatto tu!”. Anche il capitano di quella squadra, Franco Baresi ha affidato a Twitter un pensiero all’ex compagno: “In questi momenti non sai mai cosa dire, ma è stato un onore averti avuto come compagno, eri speciale, un signore in campo e fuori. Grazie Ray Wilkins RIP”.

Due Coppe del mondo giocate con la maglia dell’Inghilterra, con la quale aveva totalizzato 84 presenze, dopo l’addio al calcio Wilkins era stato prima manager (Fulham, Queens Park Rangers), quindi assistente di Carlo Ancelotti sulla panchina del Chelsea (vincendo il ‘double’ nel 2010), ed infine commentatore televisivo.

Restando sempre un personaggio popolare e apprezzato nel mondo del calcio inglese. “Mi mancherai, amico mio”, il saluto di Ruud Gullit. “Un grande calciatore, un uomo ancora più grande”, il giudizio di un altro campione di Stamford Bridge, Frank Lampard. “Una notizia incredibilmente triste”, il commento di David Beckham.