Pubblica Amministrazione: pressing Cgil sul governo per 500mila assunzioni

ROMA. – La Cgil mette al centro il pubblico impiego e alza il tiro. Per il sindacato, infatti, non è sufficiente, seppure indispensabile, sbloccare il turnover, il ricambio tra pensionamenti e ingressi, ma occorre stendere un programma straordinario per l’occupazione nella P.A. Un piano che capovolga la situazione che si trascina da anni, per cui le uscite hanno sempre sovrastato le entrate, in nome della spending review. Ora, è la ricetta, le assunzioni dovrebbero essere il 30% in più rispetto alle uscite.

Tradotto in cifre, significherebbe far entrare 500 mila persone nel giro dei prossimi tre-sei anni. La proposta della Cgil cade nei giorni caldi della campagna per il rinnovo delle rappresentanze nel pubblico, per cui si voterà tra il 17 e il 19 del mese. Ma il sindacato guarda anche al nuovo governo, facendo chiarezza sulle priorità, a prescindere da chi eventualmente potrà prenderne parte.

Gli occhi sono già puntati alla legge di Bilancio. Il 2019 non dovrebbe essere un anno qualsiasi per i travet, visto che il turnover risalirà al 100% in tutta la P.A e si dovrebbe aprire anche la nuova tornata contrattuale. Due partite con impatto economico.

E la categoria del pubblico impiego della Cgil già avverte che non basterà rimpiazzare 100 che se ne vanno con altri 100, ma ne serviranno 130. Cosa necessaria se si vorrà “garantire lo stesso livello dei servizi”, spiega la segretaria della Fp Cgil, Serena Sorrentino, lamentando le sofferenze della sanità.

D’altra parte, ricorda, nei “prossimi anni andranno in congedo 450 mila persone”. Sorrentino mette poi un altro paletto: “le prossime assunzioni devono essere tutte a tempo indeterminato”, colmando il ‘gap’ degli ultimi 15 anni (-75mila posti fissi). La riforma Madia apre alle stabilizzazioni ma per la Fp Cgil bisogna fare di più, limitare ancora il precariato. E la strada deve essere una: “il concorso”.