Puigdemont esce dal carcere, la Catalogna esulta

MADRID. – Carles Puigdemont è di nuovo un uomo libero e la Catalogna esulta, mentre Madrid incassa un colpo molto duro. Alle 11.14 del mattino, pagata la cauzione di 75mila euro, la giustizia tedesca ha scarcerato il ‘president’ deposto, detenuto da 12 giorni, imponendogli però di non lasciare la Germania fino alla decisione finale sull’estradizione. S

ubito dopo l’uscita dal carcere, Puigdemont si è spostato a Berlino. Ad accoglierlo davanti alla prigione di Neumuster una piccola folla di sostenitori, deputati catalani e un mare di cronisti e telecamere. Subito ha lanciato un appello per la liberazione dei nove leader catalani in carcere a Madrid: “L’esistenza di detenuti politici è una vergogna per l’Europa”, ha accusato.

Puigdemont ha anche lanciato un appello al dialogo con Madrid: “E’ ora di fare politica, non ci sono scuse perché le autorità spagnole non avviino un dialogo per una soluzione politica”.

Il separatismo catalano celebra una grande vittoria, e il colpo durissimo inferto dalla giustizia tedesca al teorema accusatorio contro i leader indipendentisti del gip spagnolo Pablo Llarena. Il tribunale dello Schleswig Holstein incaricato di decidere se estradare o meno Puigdemont ha dichiarato ‘non ammissibile’ l’accusa di ribellione. “La Germania affossa la causa per ribellione”, titola a tutta prima pagina El Periodico.

La procedura prosegue solo per l’accusa molto meno pesante di “malversazione di denaro pubblico” per l’organizzazione del referendum del primo ottobre. Il già molto contestato ‘teorema Llarena’ – per autorevoli giuristi il reato di ribellione non sussiste per l’assenza di violenza nel processo catalano – esce malconcio dal pronunciamento tedesco.

Allo stesso tempo la giustizia belga e quella scozzese hanno lasciato in libertà fino alla fine della procedura i 4 ex ministri di Puigdemont, anche loro accusati di ribellione, come la leader di Erc Marta Rovira, in esilio a Ginevra. La Confederazione ha fatto sapere di non concedere estradizioni per reati politici. Davanti a questo “disastro per la Spagna”, come lo hanno definito fonti del Pp del premier Mariano Rajoy, Madrid per ora si trincera dietro al “rispetto per le decisioni della giustizia”, e “lascia solo Llarena”, secondo La Vanguardia.

Il gip e la procura hanno fatto sapere di non escludere un ricorso alla Corte Ue di Lussemburgo contro la decisione tedesca. Ma per Madrid ora l’ipotesi forse peggiore è che la Germania conceda l’estradizione di Puigdemont solo per la presunta malversazione (punita con 2-6 anni, invece dei 30 previsti per ribellione).

Il ‘president’ tornerà in Spagna e difficilmente potrebbe essere tenuto a lungo in detenzione preventiva (il cognato di Felipe VI Inaki Urdangarin condannato a 7 anni in primo grado per corruzione è sempre libero e vive in Svizzera). Puigdemont potrebbe essere rieletto presidente della Catalogna. E per Madrid potrebbe diventare sempre più difficile mantenere contro i leader in carcere l’accusa di ribellione violenta, decaduta per il loro leader. Una contraddizione che diventerà ulteriormente esplosiva se anche Belgio, Scozia e Svizzera bocceranno il teorema Llarena e le accuse di ribellione.

(di Francesco Cerri/ANSA)