Bruno Conti: “Il calcio italiano dovrà ripartire dai vivai”

Bruno Conti intervistato da Emilio Buttaro

FIRENZE. – Le sue straordinarie prestazioni al Campionato del Mondo, vinto dagli azzurri nel 1982, furono celebrate anche con l’epiteto Marazico. Bruno Conti per anni ha rappresentato le più tipiche caratteristiche del numero 7 in campo. Da qualche ora l’ex ala della Roma e della Nazionale è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano al termine di una cerimonia svoltasi nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze.

I tempi però sono cambiati e adesso gli azzurri vedranno i prossimi Mondiali in televisione. Ma da dove dovrà ripartire il calcio italiano? “Credo che bisogni cominciare dai vivai, dai settori giovanili con nuovi istruttori per i nostri bambini. E’ necessario avere il coraggio di lanciare più giovani e questo penso sia davvero molto importante. Del resto più si avvicina il Mondiale e più si sente questa mancanza. Dispiace davvero perché siamo tifosi anche noi che abbiamo indossato questa maglia. Ci sentiamo veramente sostenitori degli azzurri e c’è grande rammarico per la nostra assenza”.

Ed a proposito di futuro della Nazionale visto che siamo a Firenze cosa pensa Bruno Conti di Federico Chiesa talento viola e da poco anche attaccante dell’Italia? “Vedere lui è un pochino come vedere il padre perché ha più o meno quelle caratteristiche. Auguro di tutto cuore a Federico di poter scrivere delle pagine importanti del nostro calcio e andando avanti in questo modo potrà davvero fare grandi cose”.

Infine un pensiero a Davide Astori: “Quattro giorni prima si era sentito con mio figlio Daniele – spiega con grande commozione – loro hanno giocato insieme. La Fiorentina sta dimostrando la compattezza di un bel bel gruppo e forse è quello che ha saputo dare Davide a questa squadra”.

 Emilio Buttaro