Il vino italiano incontra il mondo, da domenica è Vinitaly

ROMA. – Al Vinitaly, salone internazionale al via domenica e in cartellone a Veronafiere fino a mercoledì 18, il vino italiano incontra il mondo. E lo fa da protagonista nei consumi internazionali con la prima posizione nel mercato Usa riconquistata con una ‘remuntada’ (+3,8%) ai danni della Francia (+3,4%) nei primi due mesi 2018, secondo l’ultima analisi Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base doganale.

Nei diversi padiglioni alla Fiera di Verona saranno 4.388 le aziende espositrici da 36 Paesi, molte delle quali sveleranno il lato green con produzioni biologiche, artigianali e sostenibili, sempre più apprezzate dagli enoappassionati. Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, inaugurerà la 52/a edizione del Vinitaly, insieme al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e al vice ministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, oltre che ai vertici di Veronafiere.

Dopo le consultazioni al Quirinale, domenica nel mondo di Bacco per il capo della Lega Matteo Salvini, confermato in apertura della fiera, e per il leader M5S, Luigi Di Maio, annunciato nel pomeriggio. ”Sono fiero del percorso compiuto dal vino italiano nella sfida dell’innovazione e della competitività. Aver portato a termine il Registro telematico offre una tracciabilità perfetta e puntuale del vino italiano che ha anche il primato dei controlli a tutela del consumatore” ha detto il vice ministro Olivero alla presentazione romana del Vinitaly.

A caratterizzare inoltre l’edizione 2018, dal punto di vista legislativo, l’operatività – col varo di 11 decreti attuativi sui 15 in cantiere – del Testo Unico del Vino, la norma di semplificazione e valorizzazione che riconosce il vino come un “patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.

“Il vino – per Olivero – è sempre più un ingrediente della bellezza dell’Italia. E’ di forte appeal per un turismo qualificato che ora trova una cornice normativa nella recente legge dell’enoturismo”.

L’accoglienza in cantina, la tutela delle denominazioni in Europa e nel mondo, i cambiamenti climatici e i vitigni resistenti, e le nuove filosofie produttive sono tra i temi cardine della 52/ma edizione che dedica due saloni speciali alla green economy: VinitalyBio, area espositiva dedicata al vino certificato e Vivit-Vite VignaioliTerroir, con una collettiva in continua crescita di 158 aziende Fivi, Federazione dei vignaioli indipendenti.

Per facilitare il business nasce un catalogo online che – in italiano, inglese e cinese – guiderà i visitatori della fiera, buyer e gli operatori, alla scoperta di una maxi-enoteca digitale con più di 15.300 vini a portata di click. Circa 1.000 quest’anno i nuovi professionisti da una sessantina di Paesi, che si aggiungono agli operatori in visita (in totale 128.000 nel 2017 dei quali 48.000 da 142 Paesi) in incontri “Taste&Buy” promossi da Veronafiere con Ice-Agenzia. Lo scorso anno Vinitaly ha registrato 128mila presenze,

Verona è di nuovo pronta ad accogliere in centro tanti amanti del buon bere con gli appuntamenti glamour di Vinitaly and city.

(di Alessandra Moneti/ANSA)

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