I russi e il regime siriano conquistano la Ghuta

BEIRUT. – Dopo due mesi dall’avvio dell’offensiva di terra sulla Ghuta a est di Damasco e dopo il presunto attacco chimico di sabato scorso contro i civili di Duma, nella stessa Ghuta, la Russia e il governo siriano annunciano di aver conquistato del tutto l’area rimasta per anni in mano a miliziani anti-regime, ora deportati assieme a decine di migliaia di altri civili nel nord del paese.

Il presidente siriano Bashar al Assad, da giorni al centro di voci circa la sua possibile fuga da Damasco verso le più sicure basi militari russe, è invece apparso sugli schermi della tv di Stato al termine del suo incontro a Damasco con Ali Akbar Velayati, consigliere della suprema guida della rivoluzione iraniana Ali Khamenei, in visita nella capitale siriana.

Velayati è stato anche condotto a visitare alcune zone della Ghuta “liberata dai terroristi”. E da lì ha lodato gli sforzi del governo siriano e dei suoi alleati, Russia e Iran, nella “lotta al terrorismo”. Proprio su questo, Assad ha detto che le minacce occidentali di condurre attacchi militari in Siria, seguite al presunto attacco chimico di Duma, sono basate su accuse “infondate” tese a screditare la stessa “lotta al terrorismo”.

“Ogni volta che si compiono dei successi militari sul terreno – ha detto Assad – alcune potenze occidentali cercano di cambiare gli eventi”. Damasco nega di aver usato armi chimiche contro i civili della Ghuta. E non ha mai ammesso di aver impiegato armi convenzionali nell’uccisione di circa 1.800 civili, morti – secondo fonti concordanti confermate dall’Onu – durante l’offensiva di terra lanciata lo scorso febbraio dalla Russa e dalle forze lealiste.

Proprio a Duma è diretta la missione di esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), invitati da Russia e governo siriano per indagare se siano stati in effetti usati gas tossici sabato scorso contro civili della zona. L’Organizzazione mondiale della Sanità aveva accertato che circa 500 persone a Duma erano rimaste intossicate da gas sabato scorso.

La missione dell’Opac arriverà a Damasco domani. E sabato cominceranno le visite sul terreno degli esperti, che saranno accompagnati dai militari siriani. Soldati russi sono entrati a Duma già lunedì scorso. La Ghuta è ormai del tutto nelle mani delle forze lealiste. L’ultimo convoglio di pullman con a bordo decine di migliaia di civili ha lasciato l’area in direzione del nord, in un’area siriana sotto diretto controllo turco.

E nella zona non ci sono più testimoni di quanto accaduto sabato scorso: i medici e gli operatori della protezione civile locale, che avevano soccorso le vittime dei due attacchi, sono stati deportati nel nord, o sono dispersi nei campi di sfollati attorno a Damasco, sotto rigido controllo delle forze governative.

(di Lorenzo Trombetta/ANSAmed)

Lascia un commento