Riscatto Immobile o gioia Dzeko, Lazio-Roma super derby

ROMA. – L’euforia della Roma dopo avere ‘matato’ il Barca o l’ira laziale per il flop di Salisburgo? La settimana europea spariglia le credenziali del derby di domenica. In palio c’è il primato cittadino ma soprattutto il gruzzolo della Champions 2018-19 (la semifinale della Roma vale 90 mln, la visibilità planetaria, la super valutazione dei giocatori) con l’Inter di Spalletti terzo incomodo. Il pari di Bologna e i due ko con Barça e Fiorentina sembravano i prodromi di una crisi che la remuntada di martedì potrebbe avere rimosso.

Il tris di vittorie avevano riportato la Lazio al suo livello di spietata macchina da gol, dopo alcune frenate, ma il derby peserà l’equilibrio tra euforia e voglia di riscatto. In ogni caso sarà una sfida memorabile con la Roma che verificherà l’efficacia del nuovo schema difensivo di Di Francesco e avrà il vantaggio di 48 ore in più di riposo.

Sarà il duello tra due cecchini implacabili, il capocannoniere Immobile in corsa per la Scarpa d’Oro, e il trascinatore Dzeko, ormai simbolo di una squadra da cui tenacemente non si è voluto separare. Ma sarà anche la nottata dei due difensori chiamati a contenerli, Manolas e De Vrij, dei gladiatori Nainggolan e Milinkovis Savic, degli stantuffi esterni a specchio Lulic e Florenzi, della regia di sostanza di Lucas Leiva e De Rossi.

A dirigerli due condottieri esemplari, Di Francesco e Inzaghi: tecnici emergenti italiani, capaci di lavorare coi giovani, un passato da giocatori nei club con cui hanno vinto uno scudetto, la gavetta fatta nella placida atmosfera di Piacenza. Uno dei giocatori più attesi è Kolarov che in un lontano transito alla Lazio (2008-2010) ha disputato cinque derby con due vittorie e tre sconfitte segnando il gol della sicurezza nel 4-2 del 2009.

Ma a far sognare i tifosi sono i due goleador Dzeko e Immobile. Derby è infatti sinonimo di goleador: Amadei, Da Costa, Pruzzo, Montella in giallorosso, Piola, Chinaglia, Giordano, Signori in biancazzurro. Tutto parte però da un gol di Rodolfo ‘Sciabbolone’ Volk che decide per i giallorossi la prima sfida l’8 dicembre 1929, poi segna per sette gare consecutive. Quando si ferma lui la Lazio sforna il primo successo, il 26 giugno 1932, 3-0 a Testaccio.

Poi sale in cattedra Bernardini ed è 5-0, tuttora record, con doppietta del Dottore e tripletta di Tomasi nel 1933; nel ritorno la Lazio rimonta tre gol col brasiliano DeMaria. A fine anni ’50 lo spauracchio di Lovati e della Lazio è Dino Da Costa, brasiliano che segna per otto derby di fila, poi Manfredini firma una tripletta nel 4-0 del 1960. La Lazio si vendica di tutto negli anni di Maestrelli: emblema della riscossa Giorgio Chinaglia, che dopo il 2-1 nel marzo 1974 va a festeggiare sotto la curva Sud e per una settimana si rifugia a dormire dal tecnico.

Pruzzo, Voeller, Balbo, Giordano, D’Amico, Signori accompagnano la crescita del calcio capitolino. Prima però c’è la tragedia di Vincenzo Paparelli, col razzo lanciato da curva a curva che uccide il tifoso laziale il 28 ottobre 1979. Perplessità suscita lo show di Di Canio che firma la vittoria nel 1989 ed emula Chinaglia festeggiando sotto la Sud. Eriksson passa da una panchina all’altra ed ecco il 4-1 del 1998 a spese di Zeman. Poi arriva Capello: Totti inventa e Delvecchio si conquista la gloria con 9 centri. La Roma restituisce il 4-1 nel 1999 (4-0 dopo 37′) e nel dopo scudetto festeggia il 5-1 con l’unico poker, quello di Montella.

Lo spettro della violenza riaffiora il 21 marzo 2004: gli ultrà impongono la sospensione per la notizia falsa della morte di un tifoso. Poi nel 2006 3-0 per la Lazio con Delio Rossi che fa il bagno al Gianicolo (pieno di ‘omaggi’, secondo il tamtam delle radio giallorosse), un 3-2 dato e restituito nel 2008, ancora Lazio avanti con un 4-2 nel 2009 e i quattro successi di Ranieri a seguire.

Arriva il nuovo corso romanista e il derby diventa stregato: doppio ko per Luis Enrique. Poi c’è lo choc della finale di Coppa Italia col gol di Lulic. Arriva Garcia e cambia tutto: Balzaretti è il grimaldello del primo derby vinto dopo due anni e mezzo. Poi c’è un ciclo favorevole alla Roma: una doppietta di Totti rimedia allo show di Anderson, il gol di Yanga-Mbiwa estromette la Lazio dalla Champions diretta.

E’ l’inizio di una trilogia che vede protagonista Dzeko: 2-0 e 4-1 contro una Lazio in disarmo. I biancazzurri raddrizzano la rotta nel 2017 con Immobile e Milinkovic: 2-0 e ininfluente 2-3 in Coppa Italia e poi un 3-1 che per poco non costa la Champions. La vendetta si consuma a novembre: 2-1 per la Roma con sigillo di Nainggolan. Ma l’esito di questo derby varrà molto di più.