Lombardia: appalti truccati e truffe, arrestati due sindaci

Un momento dell'acquisizione di atti relativi ad appalti disposta dalla Procura di Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

MILANO. – Nel comprensorio sciistico di Foppolo, Valleve e Carona, in Val Brembana, nel Bergamasco, la neve era sporca: di malaffare. Tant’è vero che Giuseppe Berera e Santo Cattaneo, i sindaci dei primi due paesi, sono ora agli arresti domiciliari. Sono accusati di associazione a delinquere (“avente sede in Foppolo presso il Municipio” annota il gip che ha disposto gli arresti domiciliari mentre il pm aveva chiesto il carcere) finalizzata a conseguire fondi pubblici in danno alla Regione Lombardia e per truccare appalti, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta in un’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal pm Gianluigi Dettori.

L’inchiesta coinvolge buona parte della macchina amministrativa: la moglie del sindaco di Foppolo, il segretario comunale, una dipendente, due professionisti, tutti raggiunti da misure cautelari e interdittive, mentre l’ex sindaco di Carona, Giovanni Alberto Bianchi, è solo indagato.

La sintesi della vicenda era stata fatta a verbale dall’architetto Franco Quarti il quale aveva promosso un progetto edilizio, incentrato in parte anche sulla gestione degli impianti sciistici, all’inizio approvato ma poi osteggiato in tutti i modi da Berera e Cattaneo, suo braccio destro: “Controllare gli impianti vuol dire controllare l’economia della valle”, aveva detto l’imprenditore a verbale.

E ancora, una sua collaboratrice: “I sindaci, oltre a disfare il progetti di Quarti, si elevarono a salvatori della valle, poiché, secondo loro la situazione si sarebbe risollevata solo con la gestione da parte di una società formata da soli Comuni, e questo significava raggiungere il controllo dell’economia del comprensorio”.

Sullo sfondo alcuni incendi dolosi a cabinovie e altre strutture dei quali, però, non è stato possibile individuare gli autori. In un caso, però, i lavori di ripristino finirono a imprenditori ‘amici’. C’è poi il capitolo della truffa ai danni della Regione Lombardia (il presidente Attilio Fontana ha già detto che l’ente sarà parte civile in un eventuale processo): false spese e investimenti per circa 16 milioni e mezzo di euro che avrebbero fruttato contributi regionali per oltre 3 milioni e 290 mila euro.

Nella vicenda del crac dalla Brembo Super Ski che gestiva gli impianti sciistici, controllata dai Comuni e fallita con un buco di 20 milioni nel 2007, invece c’è anche un versamento in due tranche da 700mila euro, distratti dal patrimonio della fallita, a favore di una società di Hong Kong, giustificata da una fantomatica “attività di ricerca di investitori asiatici”.

Berera doveva essere piuttosto energico nel trattare con chi si frapponeva ai suoi piani. Fa fede l’accusa di minacce e lesioni aggravate contenute nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Maria Bianchi: per evitare che un creditore facesse valere le proprie ragioni verso la Brembo Super Sky, il sindaco di Foppolo non avrebbe esitato a spingere contro una ringhiera il figlio piccolo dell’uomo causandogli lesioni guaribili in dieci giorni. Il primo cittadino avrebbe inoltre colpito il creditore “con schiaffi al volto e con un secchiello di alluminio”.

(di Stefano Rottigni/ANSA)