Molise ago della bilancia nel braccio di ferro nel centrodestra

Il segretario della Lega Matteo Salvini a Larino (Campobasso) tappa del tour elettorale in Molise. ANSA/ANTONELLA SALVATORE

CAMPOBASSO. – “Molise è il Molise, quanto siete provinciali a paragonarlo all’Ohio.Là, negli Usa mica hanno quest’olio…”. Matteo Salvini scherza, dal palco di Montenero di Bisaccia, il Paese di Antonio Di Pietro, davanti a una piazza gremita. Ormai è chiaro il suo intento di superare Forza Italia e rilanciare con vigore la sua leadership della coalizione. Ammette di avere “buone sensazioni”, consapevole che un exploit qui, nel sud, oltre a quello in Friuli, potrebbe mettere all’angolo il Cavaliere, segnando definitivamente a suo favore gli equilibri interni al centrodestra.

Berlusconi, consapevole della situazione, fa trapelare la sua ira, osservando che se il centrodestra vincerà sarà per l’apporto fondamentale di Forza Italia. “Se Salvini parla a nome di tutti – si lamenta con i suoi – si ricordi che lo può fare grazie anche ai nostri voti”. Quindi annuncia pure lui un ritorno in campo, sempre qui in Molise, negli ultimi giorni di campagna elettorale.

Ovviamente domenica si elegge un governatore di una delle regioni più piccole d’Italia e non l’inquilino della Casa Bianca, tuttavia Salvini avalla la metafora Molise come l’Ohio, spendendo se stesso e tutto il partito con l’obbiettivo di superare Forza Italia, appena sette settimane dopo le politiche.

Alle ultime elezioni in questa regione il centrodestra prese il 30%, e Forza Italia doppiò la Lega, 16 a 8. In tanti, all’interno del Carroccio, sperano ora di ribaltare a loro favore questi numeri, lavorando intensamente per questo risultato: giorni fa Salvini ha mandato una mail a tutti i suoi parlamentari per chiedere la disponibilità a lavorare pancia a terra per raccogliere ogni consenso possibile setacciando in lungo e in largo il Molise. Ottanta di loro hanno risposto alla ‘chiamata alle armi’.

“Ho detto loro che è arrivato il momento di muovere le chiappe e andare in giro…”, racconta Salvini divertito. A coordinare questa ‘task force’ il fedelissimo deputato Paolo Arrigoni: “Già da due giorni e fino alla chiusura di venerdì battiamo palmo a palmo tutta la Regione, dalle città ai villaggi più sperduti per far vincere la Lega. E’ già venuto Calderoli, domani Bagnai e tanti altri”.

Di prima mattina, Salvini si reca a San Giuliano di Puglia, dove nel 31 ottobre 2002 un tragico terremoto provocò il crollo di una scuola, causando la morte di 27 bambini e di una maestra. Depone un cuscino di fiori al Parco della Memoria, accompagnato da Gioanna Astore, sopravvissuta a quella tragedia. Quel giorno rimase nove ore sotto le macerie, e oggi, a soli 24 anni, è coordinatrice della Lega nel suo Paese. Quindi una visita al villaggio post terremoto, oggi in stato di abbandono. Il governo ha già appaltato i lavori per farne un centro di accoglienza per 250 immigrati.

“Se sarò io al governo – promette – qui non ne entrerà uno. Prima i molisani, gli italiani”. Poi a Larino, un comizio a Santa Croce di Magliano, e ancora un bagno di folla nel paese di Di Pietro, Montenero di Bisaccia. Un altro comizio a Termoli per finire il tour de force, in serata, in un albergo di Campobasso, tra selfie, abbracci e strette di mano. Giovedì il secondo round, anche qui con due comizi: il primo ad Agnone, il paese di Andrea Greco, il candidato presidente del M5s, dove interverrà quello stesso giorno anche Luigi Di Maio. Quindi, il gran finale a Isernia, in Piazza Celestino V.

(dell’inviato Marcello Campo/ANSA)