Sicurezza: svolta nella polizia, donne nei reparti mobili

ROMA. – Cade uno degli ultimi “tabù” – come lo ha definito il capo della Polizia, Franco Gabrielli – rimasti tra le forze dell’ordine: anche le agenti donne potranno scendere in piazza con i colleghi uomini per garantire l’ordine pubblico nelle manifestazioni. Le prime dieci saranno inserite in sei dei 15 reparti mobili presenti nelle città italiane.

L’annuncio lo ha dato lo stesso Gabrielli ad un convegno sul contributo dei reparti mobili della polizia nella gestione dell’ordine pubblico. La norma attuale prevede letteralmente che ai reparti mobili sia assegnato personale “prevalentemente” di sesso maschile. Non c’era cioè una preclusione all’ingresso delle poliziotte, ma finora il termine “prevalentemente” era stato usato in modo estensivo e praticamente i casi di donne ‘celerine’ erano stati sporadici e legati a situazioni contingenti.

Ora lo scenario cambia, i comandanti hanno dato parere favorevole e ci sarà un progressivo inserimento – strutturato ed organico – di donne nei reparti mobili di tutta Italia. Si inizia con dieci. E, naturalmente, dovendo misurarsi con situazioni che prevedono la possibilità ed il rischio concreto dello scontro fisico, non potranno essere mingherline.

“Non saranno – ha sottolineato il capo della polizia – suffragette, ma colleghe che hanno caratteristiche fisiche adeguate ad affrontare questo tipo di impegno”. Si tratta, ha aggiunto, “di un ulteriore passo verso l’ammodernamento dei reparti mobili”.

Presente al convegno anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che ha lodato i reparti mobili ampiamente rappresentati in sala. Il titolare del Viminale ha ricordato i numeri del 2017: 11mila manifestazioni svolte con una cornice di sicurezza garantita da 656mila unità dei reparti mobili.

“La lettura, il controllo e la gestione della piazza – ha sottolineato Minniti – è una delle cose più difficili per un poliziotto. Se tutto va bene viene rapidamente dimenticato, se c’è un solo errore tutti ne parleranno. Possiamo essere orgogliosi – ha aggiunto – di avere forze di polizia che sanno fare ordine pubblico: reparti mobili come i nostri non ci sono in altre realtà dell’Europa e del mondo. Sanno misurare l’uso della forza, hanno passione, sono persone un pochino speciali”. E tra queste persone “speciali” ora ci saranno anche donne.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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