M5s alla finestra, guarda “con fiducia” al Colle

Il presidente Sergio Matasella con il presidente della Camera, Roberto Fico.

ROMA. – Il M5s attende “fiducioso” le scelte del Capo dello Stato e si dice pronto a recepire responsabilmente le indicazioni che arriveranno da Sergio Mattarella. Dai vertici del Movimento si giudica però “irrealistico” un possibile incarico esplorativo a Roberto Fico ed anche, allo stato, un ritorno alle urne con l’attuale legge elettorale. Ipotesi che continua ad indicare come via d’uscita Matteo Salvini che ironizza sul doppio forno che il Movimento tiene aperto con il Pd.

Il Movimento legge infatti con favore lo spiraglio aperto dal reggente dem, Maurizio Martina che mette sul piatto del dialogo tre punti programmatici pur precisando che non si tratta di un’apertura al dialogo con il Movimento. Anche i 5 Stelle, infatti, incaricano i capigruppo a parlare e inquadrano la proposta, comunque definita “utile”, come tema da inserire nel lavoro di screening dei programmi del Comitato affidato dal M5s al professore Giacinto Della Cananea.

Ma proprio in tema di programmi, “il Foglio” attacca quello del Movimento affermando di aver verificato un cambiamento di versione tra quella attualmente disponibile sul sito e quella precedente al voto del 4 marzo. Variazioni che sarebbero intervenute soprattutto nel caso del programma di politica estera, ammorbidendo le posizioni iniziali. “Quell’articolo è una truffa. A cambiare è solo la forma” ribatte il M5s mentre a Roma si vedevano Di Maio e Davide Casaleggio.

Intanto nonostante le vaghe aperture del Pd, è alla Lega che il Movimento continua a guardare. E nonostante lo scetticismo dei vertici, la truppa parlamentare non giudica così irrealistica un’entrata in gioco del presidente della Camera Roberto Fico. Se Mattarella dovesse dare un incarico esplorativo alla presidente del Senato, è il ragionamento di alcuni 5 Stelle, quasi inevitabilmente fallirà perché Casellati non potrebbe che tentare la strada del centrodestra unito, su cui il M5s non intende cedere.

L’ “esplorazione” Casellati quindi sarebbe destinata a fallire e a quel punto Roberto Fico potrebbe entrare in campo. E provare lui a fare il “miracolo” non tanto con il Pd, come in molti si aspetterebbero, ma con la Lega. Che a quel punto, certificato il fallimento della Casellati, potrebbe sganciarsi da Forza Italia.

Un “wishful thinking”? Probabilmente sì ma il “fanta-scenario” va anche oltre ipotizzando un mediazione di Fico per un incarico ad un soggetto diverso da Luigi Di Maio ma molto vicino a lui. “Sia Salvini sia Di Maio potrebbero trovare interesse a non bruciarsi la loro premiership futura” afferma un deputato 5 Stelle.

“Di Maio premier? E’ l’unico a fingere di non sapere che non sarà lui il prossimo presidente del Consiglio. Salvini e Berlusconi hanno posto questa come unica condizione” è anche la previsione del dem Andrea Romano. Questo scenario tralascia tuttavia il segnale di ‘disgelo’ verso il Pd lanciato proprio oggi da Roberto Fico che ha chiesto una riflessione sull’ opportunità di reinserire la riforma carceri all’esame della commissione speciale. Il guardasigilli Andrea Orlando plaude e con lui il capogruppo Pd in Commissione Francesco Boccia.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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