Il paradosso degli oppiacei, possono aumentare il dolore cronico

ROMA. – Sono i più noti e antichi antidolorifici al mondo, ma i farmaci derivati dall’oppio possono aumentare il dolore cronico dopo l’intervento chirurgico. Questa la paradossale conclusione a cui sono arrivati i ricercatori dell’Università del Colorado Boulder. “Non esiste un farmaco che funzioni meglio degli oppiacei per il sollievo dal dolore acuto, ma sono state fatte pochissime ricerche per vedere cosa accade nelle settimane dopo la sospensione”, commenta l’autore principale, Peter Grace.

Per lo studio, è stata effettuata, su topi, una laparotomia su topi, ovvero un’incisione sulla parete addominale. Dopo l’intervento, un gruppo di ratti ha ricevuto l’equivalente di una dose moderata di morfina per i 7 giorni successivi, un altro ne ha assunta per 8 giorni, un terzo gruppo per 10 giorni e il gruppo di controllo ha ricevuto iniezioni saline. Prima e dopo la terapia è stata misurata la sensibilità al tatto e l’attività dei geni legati all’infiammazione.

Rispetto ai ratti trattati con soluzione salina, quelli che hanno ricevuto la morfina hanno sofferto il dolore postoperatorio per oltre 3 settimane aggiuntive. Più a lungo è stato fornito l’oppiaceo, più a lungo è durato il dolore. E la riduzione graduale del dosaggio non faceva differenza.

Secondo i ricercatori ciò è dovuto al fatto che le cellule gliali, che fanno parte del sistema nervoso, ricevono un doppio shock: il primo quando l’intervento chirurgico attiva il recettore toll-like 4 (TLR4), che spinge le cellule gliali a orchestrare la risposta infiammatoria. Il secondo ‘colpo’ è la morfina, che stimola di nuovo il TLR4 creando uno stato più duraturo di infiammazione. Pubblicato sulla rivista Anesthesia and Analgesia, lo studio andrà ora replicato negli esseri umani.