La salute delle donne è più a rischio, prevenzione da cancro a cuore

ROMA. – La salute delle donne è, in vari ambiti, più a rischio rispetto a quella dell’uomo: dal tumore al polmone a varie patologie cardiovascolari, infatti, l’indice di mortalità al femminile è maggiore. Puntare sulla prevenzione è dunque la chiave: è questo il messaggio lanciato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione della III Giornata nazionale sulla salute della donna che si celebra il 22 aprile, promossa dal ministero insieme alla Fondazione Atena Onlus.

Non solo. I riflettori quest’anno saranno puntati anche su due fenomeni in particolare: la violenza ed i disturbi alimentari. “Tutelare la salute femminile – afferma Lorenzin – significa favorire la salute di un’intera famiglia e di tutta la collettività, perché le donne svolgono un’azione di health driver fondamentale. Occorre mettere la prevenzione al centro della salute della donna in ogni fase della vita e la Giornata nazionale vuole proprio essere un momento per focalizzare a 360 gradi l’attenzione sul tema”.

Quest’anno, ha precisato, “abbiamo voluto centrare la Giornata su due focus in particolare, che impattano sulla salute fisica e psichica delle donne: la violenza e i disturbi dell’alimentazione”. Gli ultimi dati parlano chiaro: solo dall’inizio del 2018 sono state uccise 25 donne e, di queste, dieci rientrano nell’ambito del femminicidio. Una maggiore sensibilizzazione e presa di coscienza sul fenomeno rappresentano dunque delle priorità.

Ma le donne sono più a rischio anche per alcune patologie: secondo un recente studio svedese, ad esempio, il cuore delle donne potrebbe essere oggetto di discriminazione di genere e per questo ci sono più donne rispetto agli uomini (il triplo) che perdono la vita nell’anno successivo a un infarto. Le donne, secondo la ricerca, hanno infatti chance del 34% più basse dei maschi di essere sottoposte a procedure quali bypass e stent.

Risultati negativi si riscontrano anche per il tumore polmonare tra le donne, tra le quali i nuovi casi sono in sensibile aumento (+1,6% tra il 2005 e il 2015). Questo perché, rileva il Rapporto Osservasalute 2017, “storicamente le donne in Italia hanno iniziato a fumare più tardi che in altri Paesi europei e quindi ancora si scontano le conseguenze di questo insalubre comportamento”.

Proprio per incentivare la prevenzione, dunque, il ministero scende in campo: la Giornata viene celebrata in tutta Italia con iniziative di sensibilizzazione organizzate dalle principali associazioni, società scientifiche e istituzioni, che proseguiranno anche oltre la Giornata stessa.

A Roma, il Ministero aprirà le porte alla popolazione e nella sede di Viale Ribotta sarà allestito il Villaggio della salute della donna dove professionisti offriranno screening gratuiti e consulenze nonché materiali informativi. Al Villaggio sarà possibile effettuare, ad esempio, visite senologiche, valutazioni nutrizionali, consulenze sulle violenze di genere, colloqui orientativi sull’Alzheimer, visite dermatologiche e oculistiche, consulenze genetiche e psicologiche, colloqui orientativi su abuso fisico e psicologico.

Anche il telefono verde per l’Aids e le malattie sessualmente trasmesse dell’Istituto superiore sanità si ‘tinge di rosa’, e allunga l’apertura a sabato 21 per facilitare l’accesso delle donne all’informazione sulle infezioni a trasmissione sessuale.

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