Serie A: Napoli contro la Juve per continuare a sognare

Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. ANSA/ANDREA DI MARCO

NAPOLI. – Tranquillo alla meta. Il Napoli si presenta domani sera all’Allianz Stadium avendo ben poco da perdere. Sarri – che ormai per consuetudine non parla più con i giornalisti alla vigilia delle gare – ribalta il ragionamento di Allegri. La pressione? E’ tutta sui padroni di casa. In realtà Juventus-Napoli è la partita dell’anno ed entrambe le squadre arrivano a questo appuntamento con una carica psicologica e sotto il peso di uno stress che non possono essere pari ad alcuna altra sfida.

Il Napoli ha quattro punti di distacco dalla capolista e deve vincere se vuole sperare ancora di contendere il tricolore all’avversaria. Gli azzurri quest’anno sono non sono mai stati sconfitti fuori casa, mentre la Juve ha perso all’Allianz Stadium una sola volta nel mese di ottobre con la Lazio, ma in precedenza aveva un record di imbattibilità che durava da oltre due anni. Insomma può davvero accadere di tutto. I tifosi del Napoli accompagnano il sogno della squadra.

Con Sarri e i giocatori, un’intera città pensa allo scudetto da agguantare sul filo di lana, come per un miracolo, sottraendolo all’eterna rivale. Alla partenza dell’autobus dallo stadio San Paolo e poi lungo il viale di accesso all’aeroporto di Capodichino, migliaia di tifosi hanno voluto sostenere la squadra, facendo sentire ai calciatori il calore di un’intera città.

L’allenatore cerca di mantenere concentrati i suoi uomini. A Castel Volturno, fino all’ultimo allenamento, prima della partenza, ha fatto ripassare gli schemi che serviranno per opporsi ai campioni d’Italia in casa loro. La formazione è, come sempre, top secret. Se dipendesse dalle risultanze del campo, Milik e Zielinski dovrebbero giocare dall’inizio e Mertens e Hamsik sedere in panchina.

Ma Sarri, si sa, non dimentica chi ha portato la croce e si è sacrificato per un’intera stagione e spera che proprio per l’importanza dell’appuntamento di domani sera, il belga e lo slovacco, che attraversano un chiaro periodo di appannamento sul piano fisico, sappiamo ricavare nuove forze dal serbatoio della volontà.

La tattica dunque non cambia. Il Napoli si schiera, almeno all’inizio, con il solito 4-3-3. Se le cose dovessero mettersi male, Milik entrerebbe al posto di un centrocampista per dar vita al 4-2-3-1, uno schema molto più offensivo e spregiudicato. Ma di lasciare dall’inizio la superiorità numerica a centrocampo alla Juve non se ne parla.

Sarri non lo dice apertamente ma sa bene che, tutto sommato, alla sua squadra basterebbe anche un pari. Rimanere a quattro punti dalla capolista e sperare che i bianconeri inciampino nei successivi impegni fuori casa con l’Inter e con la Roma non è proprio un’utopia. L’allenatore toscano nato per caso a Napoli è diventato un po’ come la città che gli ha dato i natali: carico più che di una fede incrollabile, di uno spirito guascone e di un’anima visionaria alla quale non si può più sottrarre.

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