Morta in Pakistan: un amico, liberati padre e fratello Sana

(ANSA) – BRESCIA, 22 APR – “Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa”. Lo ha riferito un amico della 25enne di origini pakistane Sana Cheema, residente fino ai mesi scorsi a Brescia e morta in patria dove la famiglia voleva farla sposare con un matrimonio combinato. “In Pakistan non c’è giustizia e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana sono convinti che i familiari siano innocenti” ha riferito l’amico della giovane, residente nello stesso quartiere a Brescia e in contatto con parenti che vivono nello stesso distretto della famiglia Cheema in Pakistan.