Usa: giudice riapre su Daca, dà a governo 90 giorni

Manifestanti contro l'aborgazione del piano Dreamers ©. (ANSA/AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

WASHINGTON. – Nuovo schiaffo per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul programma Daca per la regolarizzazione di immigrati entrati nel Paese illegalmente da minori, dopo che un altro giudice federale ha disposto di fatto che venga ripristinato chiedendo al governo americano di accettare e processare nuove richieste oltre alle richieste di rinnovo.

Il giudice del District of Columbia John Bates ha tuttavia dato all’amministrazione Trump 90 giorni per meglio articolare le sue motivazioni, congelando quindi per quel periodo la sua decisione. E’ il terzo giudice federale che si esprime contro la campagna dell’amministrazione Trump per porre fine al Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals) voluto dal presidente Barack Obama e che prevede il rilascio di permessi di lavoro per due anni rinnovabili e protezioni dalla deportazione per circa 700mila cosiddetti ‘dreamer’.

Nella sua decisione articolata in un documento di 60 pagine il giudice Bates ha definito il tentativo di bloccare il programma Daca come “arbitrario”, “capriccioso”, “praticamente inspiegato” e “illegittimo”. Ha quindi stabilito una finestra di 90 giorni entro la quale il dipartimento per la sicurezza Interna dovrà fornire motivazioni migliori per la cancellazione del programma, se ciò non accadrà – ha scritto – emetterà un ordine per reintegrare il programma Daca nella sua interezza.

Giudici federali in California e a New York si sono già espressi nello stesso senso, bloccando sulle stesse basi i piani dell’amministrazione Trump e ordinando che vengano rinnovati i permessi di soggiorno per gli immigrati parte del programma. Quest’ultima decisione del giudice di DC si spinge però oltre, stabilendo che se il governo non fornirà entro il limite dei 90 giorni una spiegazione migliore per il suo operato si ripropone di annullare la decisione del governo di porre fine al programma e di richiedere che il dipartimento per la sicurezza interna accetti anche nuovi candidati. Il Daca è stato nei mesi scorsi al centro di un braccio di ferro politico fra il Congresso e la Casa Bianca.