Diosdado Cabello perde la bataglia contro The Wall Street Journal

El vicepresidente del Psuv, Diosdado Cabello
Cabello anunció que Nicolás Maduro, quien es el presidente del PSUV, recibió los primeros documentos sobre la  organización del congreso que está previsto para el próximo 28 de julio.

CARACAS – Diosdado Cabello, primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela, il PSUV, ha perso la querela sporta alla Dow Jones & Company Inc, proprietaria del Wall Street Journal. Nel 2015, il politico aveva denunciato il giornale per diffamazione nei suoi confronti.

Il giornale americano non è stato l’unico ad essere querelato da Cabello. Il politico aveva denunciato lo spagnolo ABC per la pubblicazione di un articolo che lo legava al narco traffico. E la denuncia si è estesa pure e El Nacional, Tal Cuale La Patilla, mezzi di comunicazione venezuelani, per aver fatto eco del contenuto riportato dall’ABC.

La Corte d’Appello degli Stati Uniti ha negato il ricorso in appello di Cabello. E questa decisione è giunta otto mesi dopo che un tribunale di New York rifiutasse la denuncia di Cabello per diffamazione.

L’articolo che ha imbestialito Cabello

L’articolo che ha scatenato la furia del politico chavista è stato pubblicato nel 2015 e rivelava che Cabello era indagato dagli americani per traffico di droga e riciclaggio. Addirittura, si diceva fosse il capo del “Cartel de los Soles”, una banda di narcotrafficanti vicina al potere militare.

Ovviamente, Cabello ha reagito allegando che l’articolo conteneva informazione falsa e diffamatoria e formava parte di una campagna per rovinare l’immagine del governo chavista. Per questo Cabello ha chiesto di essere risarcito, ma tale risarcimento non ci sarà vista la decisione della corte.

La reazione

Nelsuo programma settimanale “Con el mazo dando”, Cabello,pur non riferendosi al fatto di aver perso la querela, ha sostenuto che è la Colombia il paese narcotrafficante appoggiato dalle basi militari americane che proteggono la produzione di droga.

“E poi dicono che è il Venezuela un narco stato.Non essere un vagabondo, Juan Manuel Santos,” ha increpato Cabello riferendosi al mandatario colombiano.

Le pressioni non serviranno

E Cabello non perde occasione nel suo programma TV per screditare la pressione internazionale sul paese e difendere la rivoluzione chavista. Il politico crede che la pressione non servirà a scalfire la rivoluzione.

Quindi, il membro dell’ANC ha lodato le iniziative del governo, mostrando soddisfazione per i 2 milioni di case della “MisiónVivienda.”

Ha annunciato che il tesseramento con “la tessera della Patria” continuerà e spera che gli iscritti superino i 6 milioni.

E non ha potuto fare a meno di riferirsi all’oppositore Julio Borges e al suo tour internazionale in cerca di appoggio, con una minaccia velata: “non so come farà Borges a tornare nel paese (…) non lo sto minacciando…sto aiutandolo.”

 

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