Maturità: inizia toto esame 2018, si punta su Pirandello

Il drammaturgo siciliano, per l'ennesima volta, sbaraglia la concorrenza

ROMA. – Ispirati più da quello che ascoltano quando sono a scuola e meno da quanto accade attualmente nel mondo. Gli studenti che dovranno affrontare la Maturità 2018 non si lasciano influenzare dai media. Così, se devono indicare gli argomenti che potrebbero uscire tra le tracce della prima prova di italiano, preferiscono rimanere agganciati ai programmi scolastici.

Torna il toto-esame di Skuola.net e in base a ciò che hanno risposto gli oltre 2 mila maturandi intervistati, le sorprese potrebbero essere davvero poche. O almeno così immaginano. A meno che il Miur non voglia di nuovo stupire.

ANALISI DEL TESTO: LUIGI PIRANDELLO, è sempre lui il grande favorito della vigilia per quanto riguarda l’analisi del testo. Non ci sono rivali storici o nomi nuovi che tengano. Il drammaturgo siciliano, per l’ennesima volta, sbaraglia la concorrenza e, con il 15% di consensi, si conferma l’autore più papabile secondo i maturandi. Tra l’altro, è dal lontano 2003 che Pirandello non fa capolino tra le tracce di Maturità, pur essendo molto acclamato dagli studenti. Quanto basta per renderlo ancora più lanciato.

LE ALTERNATIVE? SVEVO E DANTE I ‘CLASSICI’: Sul secondo gradino del podio del toto-esame salgono, con l’11% dei voti, altri due autori cardine del programma di letteratura italiana: Italo Svevo (uscito l’ultima volta nel 2009) e Dante Alighieri (protagonista nel 2005 e nel 2007). I poeti simbolo del ‘900 vengono relegati nelle retrovie (pur essendo degli habitué dell’esame di Stato): Ungaretti si ferma all’8%, Montale al 7%, Saba e Quasimodo al 4%. La prima volta di una donna? Per i maturandi è ancora presto: Grazia Deledda, Elsa Morante, Alda Merini e Oriana Fallaci non vanno oltre il 3%. Più probabile che capiti, nuovamente, un outsider (come Caproni nel 2017 e Magris nel 2013): la pensa così il 50% del campione.

LA COSTITUZIONE ITALIANA È QUASI UNA CERTEZZA: Un altro dei capitoli che scatena le ipotesi della vigilia della Maturità riguarda le ricorrenze, più o meno recenti, che potrebbero rientrare nella categoria ‘saggio breve’ o in quella ‘tema storico’. Anche su questo i ragazzi non hanno dubbi: una traccia sui 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione se l’aspettano in parecchi, più di 1 su 5 (il 21%). Il Miur ha fatto consegnare una copia della nostra Carta fondamentale a tutti gli studenti, spingendo le scuole a spiegarne i contenuti. Le alternative? Sono temi legati in maniera ancora più stretta al programma di storia: i 100 anni dalla battaglia di Caporetto (che, essendo dell’ottobre 1917, ha fatto molto discutere durante quest’anno scolastico) e gli 80 anni dalle leggi razziali (introdotte dal Fascismo nel ’38) – con il 13% – sono le seconde scelte. Affiancate, sempre al 13%, dall’unico evento veramente recente: i 20 anni dalla nascita di Google.

L’ATTUALITÀ DISORIENTA: TRA I FATTI DELL’ANNO LA MORTE DI STEPHEN HAWKING: Ma l’attesa per lo scritto d’italiano è soprattutto per gli argomenti più imprevedibili, quelli di strettissima attualità. In teoria il Miur potrebbe scegliere tra decine di possibili tracce. All’atto pratico, quasi sempre, segue l’onda del dibattito pubblico. I maturandi, però, su questo punto hanno le idee confuse. Forse perché gli stimoli sono troppi. Così non emerge un tema forte: la morte dell’astrofisico Stephen Hawking, il femminicidio e la violenza sulle donne, l’immigrazione, la questione siriana, il bullismo, la crisi dell’Unione Europea, le elezioni in Italia, Facebook e la privacy, l’industria 4.0 e i robot, il testamento biologico, sono tutti spunti più o meno alla pari.

ANNIVERSARI CELEBRI: KING, MARX, MORO, MANDELA I NOMI FORTI: Stesso discorso per le ricorrenze legate ai personaggi famosi: tra i più gettonati ci sono i 50 anni dalla morte di Martin Luther King (11%), i 200 anni dalla nascita di Marx (11%), i 40 anni dal sequestro Moro (10%), i 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela (10%). Anche se, alla fine, prevalgono i 200 anni dall’Infinito di Leopardi (13%). Dimostrando come, ancora una volta, l’attenzione è quasi tutta per quello che si fa in classe.

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