Pompeo debutta alla Nato: “Gli alleati aumentino le spese”

Nato in California, di origini abruzzesi, ex direttore della Cia, Pompeo ha "servito come soldato durante la guerra fredda in Germania"

BRUXELLES. – Chiaro e risoluto. Non usa giri di parole il neo segretario di stato Usa Mike Pompeo nel suo debutto in veste di capo della diplomazia a stelle e strisce. Un esordio avvenuto alla ministeriale Nato a Bruxelles a meno di 24 ore dal suo giuramento a Washington. Una missione importante per spronare gli alleati ad aumentare le spese della difesa e portarle al 2% del Pil come richiesto più volte dall’amministrazione Usa.

E poi la richiesta di rinvigorire l’Alleanza di fronte alle sfide sempre più pressanti che provengono dal Medio Oriente, in particolare Afghanistan, Iraq e Siria. Ma anche convincerli a mantenere una posizione ferma di fronte alle interferenze russe e a non abbassare la guardia “finché Mosca non mostrerà un chiaro cambiamento nelle sue azioni”.

Trascorrono esattamente 12 ore e 34 minuti dopo il giuramento e Pompeo atterra nella capitale belga. “Gli alleati mantengano le promesse” sull’aumento delle spese, afferma in conferenza stampa precisando di avere chiesto ai Paesi Nato di preparare piani credibili al prossimo summit di luglio per indicare come raggiungere il target entro il 2024. Ma molti alleati, tra cui l’Italia, sono ancora distanti da quell’obiettivo.

Nato in California, di origini abruzzesi, ex direttore della Cia, Pompeo ha “servito come soldato durante la guerra fredda in Germania”, ricorda il segretario generale Nato Jens Stoltenberg, “cosa che gli fornisce il perfetto background” per guidare la diplomazia americana. E nel suo debutto non si perde d’animo quando ad esempio affronta il tema caldo dell’accordo con l’Iran.

Un dossier dove “non è stata presa alcuna decisione”. Su questo tema, sottolinea, il “presidente è stato chiaro”. Pompeo poi aggiunge che “in assenza di una correzione sostanziale e senza il superamento delle carenze e dei difetti dell’accordo, è improbabile che” il presidente Trump “rimanga oltre maggio”. Quindi la crisi nella penisola coreana, con l’incontro “storico” tra i leader delle due Coree, “che non avremmo avuto senza la campagna massima di pressione da parte del presidente Trump”.

Nei suoi appuntamenti a Bruxelles anche il bilaterale con il ministro Angelino Alfano, dove si è parlato delle relazioni Nato-Russia, le spese per la difesa, Iran e Balcani occidentali. Chiusa la tappa alla Nato Pompeo volerà in Israele, Arabia Saudita e Giordania. Una missione non facile sullo sfondo della crisi siriana che investe anche l’Iran e dopo l’intenzione del tycoon di spostare la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

Lascia un commento