Sul fantoccio del duce scontro tra Mussolini e sindaco di Macerata

Il fantoccio del duce (FACEBOOK ANTIFA MACERATA)

MACERATA. – Toni accesi e tensione alta nell’incontro tra l’europarlamentare Alessandra Mussolini e il sindaco di Macerata Romano Carancini, dopo la pignatta antifascista organizzata da Antifa Macerata per il 25 aprile, con le bastonate dei bambini ad un fantoccio con le sembianze del duce.

Forse doveva essere un momento di pacificazione istituzionale, ma in pochissimi minuti si è trasformato in uno scontro verbale e quasi fisico: i due protagonisti si sono avvicinati più di una volta in modo ostile, muovendo minacciosamente l’indice l’uno sotto il naso dell’altro e alzando la voce.

Il fantoccio preso a bastonate “è stato uno scempio, un atto osceno”, ha attaccato a testa bassa Mussolini, buttandone la responsabilità su Carancini e invitandolo a “chiedere scusa alla città”, oltre a tirare in ballo l’omicidio di Pamela Mastropietro, un post frainteso del vice sindaco e i “fatti gravissimi” accaduti a Macerata.

Il sindaco, sotto pressione da mesi, si è subito alterato: “lei si deve vergognare” ha replicato, accusando Mussolini di avere insultato “un’intera amministrazione”, che aveva immediatamente condannato l'”ignobile” rievocazione di piazzale Loreto. E quando l’europarlamentare ha fatto per allontanarsi, scortata dagli esponenti locali di Forza Italia, l’ha accusata di andarsene “come i fascisti che non facevano parlare nessuno”.

A quel punto il botta e risposta ha assunto toni surreali: “Non urli!”, “Metta giù il dito”, “Chieda scusa alla famiglia Mussolini, chieda scusa in faccia a me”. E giù accuse su chi andrà al governo. Poco prima, parlando con i giornalisti, la nipote del duce si era chiesta “che tipo di messaggio è mettere un fantoccio a testa in giù con le sembianze di Mussolini? Cosa sarebbe successo se un esponente del centro destra avesse fatto una cosa simile con un partigiano famoso?”.

E aveva lanciato un appello alla responsabilità in date sensibili come il 25 aprile, invocando una presa di posizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del segretario reggente del Pd Maurizio Martina. In chiusura della giornata maceratese, Mussolini ha incontrato il prefetto Roberta Preziotti.

Amareggiato il sindaco per l’ulteriore danno di immagine ad una città, Macerata, ritenuta colta e tranquilla fino al 31 gennaio scorso, quando fu scoperto il corpo massacrato di Pamela. E da allora diventata, anche con il raid xenofobo a colpi di pistola di Luca Traini, il punto di incrocio di tante contraddizioni: i migranti e la droga, il sesso e la violenza, i fascismi vecchi e nuovi.

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