Boom agriturismi il primo maggio, enoturismo vale 12 miliardi

ROMA. – Il ponte del primo maggio spinge gli italiani fuori porta e in molti scelgono soggiorno e pasti in agriturismo. Un boom in linea con la crescita 2017 del turismo enogastronomico, con arrivi raddoppiati nell’ultimo anno, secondo dati Isnart-Unioncamere. Il sold out in agriturismo tra il 25 aprile e il primo maggio è annunciato dall’Osservatorio di AgrieTour: uno su tre ha scelto la vacanza breve in campagna; circa 4 milioni i pernottamenti negli esercizi extralberghieri, tra cui le 20mila aziende agrituristiche attive in tutta Italia per un fatturato di quasi 2 miliardi di euro.

“L’aumento delle prenotazioni – sottolinea Agriturist, l’associazione del turismo in campagna, promossa da Confagricoltura – riguarda soprattutto i turisti italiani. Tutta la Toscana fa il pieno, con soggiorno medio di due notti; decisamente meglio di Pasqua – commentano gli imprenditori agricoli – grazie alle temperature piacevoli. Benissimo l’andamento delle prenotazioni in Emilia Romagna.

Operatori lombardi soddisfatti soprattutto in collina e sui laghi, Garda in testa. In Campania continuano prenotazioni last minute, soprattutto in Costiera. Soggiorni più lunghi, anche di tre notti si registrano in Puglia, dove c’è il tutto esaurito. Mentre in Piemonte il pienone è dato dagli stranieri (tedeschi, svizzeri, austriaci e francesi) con soggiorni mediamente di tre giorni. In particolare si registra il tutto esaurito nelle Langhe e nel Monferrato”.

Il boom delle prenotazioni durante i ponti di primavera conferma l’andamento crescente nell’ultimo decennio dell’agriturismo: il Rapporto “Noi Italia” presentato oggi dall’Istat evidenzia un aumento del numero di aziende agricole tra il 2006 e il 2016 del 35,2% (da 16.765 a 22.661). Lungo lo Stivale, nel 2016, la crescita del numero delle imprese agrituristiche è più vivace nel Mezzogiorno (+6,3%, 261 unità in più) rispetto al Centro (+1,8%), mentre nel Nord la presenza si mantiene stabile (+0,3%).

Guarda con ottimismo all’appeal internazionale della cucina italiana e eccellenza enogastronomica tutta la filiera dell’accoglienza e ristoro dei turisti del gusto. Le presenze motivate dal turismo enogastronomico, in Italia nel 2017, sono state oltre 110 milioni, il doppio rispetto al 2016, secondo il Rapporto Isnart-Unioncamere che stima un impatto economico di oltre 12 miliardi (15,1% totale del turismo).

Tra le attività più praticate nel corso della vacanza da tutti i turisti, oltre il 13% è legato a degustazioni di prodotti enogastronomici locali, mentre l’8,6% effettua acquisti di prodotti artigianali ed enogastronomici tipici del territorio. Il 6,6% dei turisti ama partecipare agli eventi enogastronomici durante il soggiorno. I dati di Isnart-Unioncamere, presentati in occasione del primo “Open Day nazionale dell’agricoltura” italiana organizzato da Coldiretti a Bari, confermano come la gastronomia italiana, frutto dell’agricoltura e della produzione locale, sta assumendo sempre più un ruolo importante sia economico che culturale.

(di Alessandra Moneti/ANSA)

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