Bankitalia avverte: “Italia vulnerabile per alto debito”

Una veduta della sede della Banca d'Italia a Palazzo Koch, Roma.
Una veduta della sede della Banca d'Italia a Palazzo Koch, Roma. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – “In Italia prosegue il rafforzamento delle condizioni finanziarie di famiglie e imprese”, “si riducono i rischi per il sistema bancario” e “nel 2017 è proseguito il miglioramento delle finanze pubbliche”. E’ in un quadro complessivamente positivo che la Banca d’Italia rileva le “aree di fragilità” ed i possibili elementi di rischio che permangono nel sistema economico del Paese .

“In Italia l’impatto sul costo medio dei titoli di Stato di un eventuale rialzo dei tassi di interesse sarebbe attenuato dalla loro lunga vita residua”. Ed è “l’alto livello del debito pubblico” a rendere “tuttavia l’economia italiana – avverte Via Nazionale con il rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria – vulnerabile a forti tensioni sui mercati finanziari e a revisioni al ribasso delle stime di crescita”. Il quadro globale in cui si inserisce la situazione italiana è quello di una “crescita robusta dell’economia” che “mitiga i rischi per la stabilità finanziaria”.

Con i mercati, azioni e obbligazioni, che “appaiono tuttavia particolarmente esposti a eventi economici e geopolitici inattesi”. Sul fronte bancario, dopo il superamento delle crisi il comparto mostra meno crediti deteriorati, più patrimonio e utili, ma la redditività ancora langue e per alcuni piccoli istituti di credito “persistono aree di vulnerabilità”. Nel complesso “i rischi sistemici nel settore bancario italiano continuano a diminuire”.

E le banche italiane ‘significative’ (vigilate dalla Bce) ridurranno, da qui al 2020, la loro esposizione in crediti deteriorati del 38 per cento” secondo i piani previsti. Per sostenibilità del debito per famiglie e imprese la situazione è “nel complesso solida ed in miglioramento”.

L’indebitamento del settore privato è tra i più bassi dell’area euro. La quota di famiglie vulnerabili scende all’1,8% dal 3,1% del 2008; l’incidenza dei loro debiti sul totale scende dal 24,2% all’11,4%. “La situazione finanziaria delle famiglie italiane è solida”, evidenzia il rapporto: “L’indebitamento è contenuto; la crescita del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse ne favoriscono la sostenibilità”. E “la vulnerabilità finanziaria rimarrebbe limitata anche nel caso di andamenti sfavorevoli del reddito e di un forte aumento dei tassi di interesse”.

Intanto, “la ripresa economica sostiene la redditività delle imprese e ne attenua la vulnerabilità. Permangono però aree di fragilità tra le imprese di minore dimensione e nel settore delle costruzioni, caratterizzato da un indebitamento elevato e da livelli di attività ancora contenuti”.

E’ netto l’invito alla cautela sulle criptovalute: “La Banca d’Italia scoraggia gli intermediari finanziari dall’acquistare, vendere e detenere criptoattività”, ed ha diffuso un documento “per chiarire i principali rischi derivanti dal loro utilizzo per i consumatori ed i piccoli investitori”; visto che “non conferiscono diritti di carattere economico e non rappresentano passività di un ente emittente” a sostenere gli acquisti sono prevalentemente “le aspettative di aumento dei prezzi, un meccanismo tipico delle bolle speculative”.

(di Paolo Rubino/ANSA)

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