Washington.- La situazione umanitaria in Venezuela e il suo impatto sui paesi della regione è il tema di discussione che affronterà l’OSA durante una sessione straordinaria del Consiglio Permanente dell’organismo internazionale.
La convocazione è stata fatta sotto richiesta dell’Argentina, il Brasile, il Canada, il Cile, Costa Rica, gli Stati Uniti, il Guatemala, l’Honduras, il Messico, il Panama, il Paraguay e il Perù.
Colombia, che appoggia le iniziative di questo gruppo di nazioni sul tema Venezuela, ha la presidenza di turno del Consiglio Permanente.
I paesi firmanti hanno chiesto alla presidenza che si inviti autorità esperte sul tema affinché si possa presentare un panorama amplio e oggettivo della situazione venezuelana.
Crisis Group: Venezuela al collasso va a elezioni
Phil Gunson, analista di Crisis Group (ICG) afferma che malgrado Nicolás Maduro assicuri che il peggio della crisi è passato, la verità è che il paese è al bordo di un collasso e che la situazione invece di migliorare, peggiora.
“L’inflazione non si ferma. Le medicine mancano e il sistema sanitario è sofferente” dice Gunson che aggiunge: malattie come il morbillo e la difterite che erano state eradicate, sono tornate per la mancanza di vaccini, e la mortalità infantile e materna è schizzata su.”
“Questo collasso economico non ha precedenti in un paese che non è né in guerra né ha sofferto una catastrofe naturale. Niente indica che si fermerà” ha ribadito l’analista.
I venezuelani hanno votato “con i piedi”
Questa è l’affermazione di Gunson riferendosi alla gran quantità di gente che ha lasciato il paese per via della crisi.
Il rappresentante di ICG sostiene che il 10% della popolazione ha lasciato il Venezuela, provocando una crisi migratoria che sta avendo conseguenze nella regione.
Un 10% di venezuelani che non voterà il 20-M.
Riguardo le elezioni, l’esperto di Crisis Group ha ricordato che gran parte della comunità internazionale considera illegittimi i comizi venezuelani. “Elezioni alle quali Maduro si è premurato di estromettere i politici di opposizione più popolari tra la gente e di cancellare molti partiti dal registro elettorale.”