Turismo all’aria aperta in crescita, 39 milioni di presenze

ROMA. – Pedalare su una strada in Toscana, correre in un parco a Milano o nella Venice Night Trail, fare rafting alla cascata delle Marmore, sfidarsi a beach soccer a Ostia. E poi le tantissime discipline emergenti: dai corsi Survival alla Zip Lining, dall’Hydrospeed all’Hidrofly, dal Bubble Football all’Agility Dog. Secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Outdoor, realizzato da Jfc, sono ben 245 le discipline praticabili “en plein air” in Italia nel periodo che va da marzo ad ottobre (anche se i mesi preferiti sono maggio e giugno) e i praticanti sono ben 20 milioni 858 mila, tra coloro che lo fanno in maniera continuativa e chi, invece, con cadenza saltuaria. Tra questi ben 6 milioni 672 mila sono coloro che nel 2017 hanno soggiornato almeno una notte fuori casa per poter praticare la propria disciplina outdoor preferita.

La maggior parte di questi nostri connazionali è rimasta all’interno dei confini nazionali (5 milioni 550 mila circa), ma c’è stata anche una quota di 1 milione 121 mila italiani che, al contrario, ha preferito andare all’estero per praticare il proprio sport outdoor. Ma quanti sono gli arrivi e le presenze di ospiti che soggiornano in Italia condizionati dalla pratica sportiva outdoor come motivazione di viaggio?

Secondo Jfc si tratta di oltre 5 milioni 551 mila arrivi italiani (per oltre 16 milioni di presenze) e circa 7 milioni 288 mila arrivi stranieri (per oltre 23 milioni 320 mila presenze). Il dato complessivo è stato di 12 milioni 840 mila circa, mentre le presenze hanno raggiunto quota 39 milioni 422 mila.

A questi dati vanno aggiunti ulteriori italiani che hanno preferito uscire dai confini nazionali per praticare (sempre con riferimento al periodo marzo/ottobre 2017) la loro disciplina outdoor preferita: si tratta di 1 milione 121 mila persone che hanno generato 4 milioni 133 mila presenze, però in Paesi esteri.

Le previsioni per il 2018 sono ancora più incoraggianti, in quanto l’Osservatorio Italiano del Turismo Outdoor stima un incremento del +4,3% di arrivi italiani legati alle discipline outdoor unitamente ad una crescita del +3,2% degli arrivi stranieri.

Nel 2017 il fatturato complessivo del settore in Italia, nel periodo marzo/ottobre, ha superato i 4 miliardi. Per il 2018 le stime dell’Osservatorio prevedono di raggiungere un fatturato complessivo per il settore pari a 4 miliardi 189 milioni di euro, con un incremento – rispetto al 2017 – di 157 milioni (+3,9%).

La regione che raccoglie la maggior quota di turisti outdoor è il Trentino Alto Adige, che a livello nazionale conquista ben l’11,4% del totale dei flussi, seguito dalla Sardegna con il 10% e dall’Emilia Romagna con il 9,8%. Ci sono poi altre quattro regioni che conquistano quote superiori al 5%: si tratta del Veneto (9,2%), della Toscana (8,5%), della Sicilia (7,5%) e del Piemonte.

(di Cinzia Conti/ANSA)

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