In Friuli vola la Lega, Fedriga presidente. Crollo M5S

Il segretario federale della Lega Matteo Salvini con Massimiliano Fedriga (S), candidato del centrodestra a presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, nel corso del comizio di chiusura della campagna elettorale a Trieste, 27 aprile 2018. ANSA/ANDREA LASORTE

TRIESTE. – Vola la Lega in Friuli Venezia Giulia e vola anche Massimiliano Fedriga che stravince con il 57,09%. Un trionfo netto, quello del neo presidente, epilogo di un risultato annunciato. E così la vera sorpresa diventa il record messo a segno dalla Lega, che nell’autonoma Friuli Venezia Giulia raggiunge per la prima volta il 34,91%, battendo anche il buon risultato del 4 marzo (25,48%), che già aveva incoronato il Carroccio primo partito.

E’ un centro destra che non fa prigionieri quello che corre in Friuli Venezia Giulia e che rafforza così l’asse tra Lega, Forza Italia, quest’ultima seconda forza della coalizione con il 12,06% (11,82% alle politiche), e Fdi con il 5,49%. Crolla invece il M5S: secondo partito il 4 marzo, con oltre il 24%, oggi si ferma al 7,06%. Ma resta il fatto di tante schede sulle quali è stata apposta la croce soltanto sul candidato, Fraleoni Morgera, e non anche sulla lista, che avrebbe portato il consenso a oltre l’11 per cento.

I dati parziali sui risultati in Fvg cominciano ad uscire nelle prime ore del mattino e l’attenzione si sposta immediatamente su Roma, dove c’è chi aspetta di capire se questo “test” sulle politiche ha dato i frutti sperati. Per Salvini non ci sono dubbi: in un tweet ringrazia il Fvg e scrive “#andiamoagovernare”.

Ma è anche lo stesso neo governatore, entrando per la prima volta da presidente in Consiglio regionale a Trieste, a indicare la via a chi lo ascolta dalla Capitale: anche se “non sono io che decido” il governo, sottolinea, “un centro destra al 56%-57% non può che essere forza di governo”. E i 5 stelle? “L’abbiamo detto e lo ribadiamo: è possibile ragionare sulla decina di punti sui quali ci troviamo d’accordo e su questo imbastiamo la discussione”.

E il messaggio è arrivato, visto anche lo schieramento di stampa nazionale, che dalle prime ore del mattino ha cominciato ad affollare i corridoi del consiglio regionale per seguire in diretta le vicende dell’estrema periferia a nordest. Un unicum, pare, nella storia del piccolo Fvg.

Ma l’altro protagonista, oltre all’attenzione mediatica e alla passerella di big giunti per la campagna elettorale, è stato l’astensionismo. Alle urne si sono recati in 549.374, meno della metà degli aventi diritto. Un’affluenza in calo rispetto a 5 anni fa e che ora va letta e interpretata.

Ma oggi è un giorno di festa per Fedriga. Riceve le telefonate di auguri di Salvini, di Berlusconi. Poi entra in Consiglio regionale – dopo una lunga passeggiata distensiva in città, ammette – e “ringrazia” la sua gente. Parla di risultato “incredibile” per il centrodestra e spiega quali sono le priorità da governatore: la riforma degli enti locali, con un’idea di decentramento ispirata ai cantoni svizzeri, e un intervento sulla sanità regionale, oggetto di una radicale quanto criticata riforma. Infine, una stoccata ai competitors.

“Il Pd oggi ha avuto una sonora sconfitta”, osserva. Ma i dem la pensano diversamente. Il centrosinistra tiene in regione: il candidato Sergio Bolzonello, sostenuto tra gli altri dal Pd, ottiene il 26,84% delle preferenze e arriva secondo. I democratici, terzi alle politiche (19,99%), scalano una posizione e alle regionali si affermano con il 18,11%. E sono pronti a fare l’opposizione: in consiglio regionale, spiega Bolzonello, ma anche al Governo nazionale, sottolinea.

(di Alice Fumis e Francesco De Filippo/ANSA)

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